17 ottobre 2006

8360...greats days for freedom

canzone consigliata per la lettura, Pink Floyd, A great day for freedom

Mi ero assentato.
Giustificato?

Magari, pure.
Magari che la vita è questo scorrere, irto/mirto, divenire fluendo o fluidificando.
Magari era semplicemente che alla tastiera, al blog come specimen di comunicatio,
come spazio elargibile,
come tecnocrazia,
come segnale di fumo nella nebbia,
allo scrivere elettronico dicevo,
ho preferito il vivere,
l’accettare nel suo arcano significato, un evento o due, che in quanto fata mi hanno fatto pensare,dire scrivere(ricordandomi la mia terra natia, pur amata, pur tragica)…POST FATA RESURGO…

Ho perso il mio padrino, l’uomo che mi ha tenuto
dritto quando ancora avrei bazzicato per terra.
Il nonno che ho avuto la grandissima fortuna di avere, conoscere ed amare, fino al 13/7/2006, lui che era nato nel 1915!

Porto il suo nome, Alfonso(anche se lo celo nel Fonz…), e non sarò mai poliziotto e cavaliere della repubblica come lui.

Proverò a portare un po’ di quel sorriso, rispetto ed educazione, ma nella realtà, lo consulterò sempre, perché credo e sento che mi vigila, aiutandomi, col suo sguardo antico ed austero, pieno d’un amore che non ha mai smesso di donare in maniera sobria, elegante, essenziale.

Ho sofferto.
Di quella sofferenza impotente dinanzi alla calma serena della morte.
Ho sceso molte rampe di scale.
Ho ritrovato silenzi dimenticati.
E da tutti i brusii, è riemerso il vento d’estate, un luglio che in altre epoche era di corse spensierate sulla battigia di Ogliastro Marina, con il sale a bruciare come e più del sole…e l’ho rivisto passeggiare con Nonnina sotto braccio, perdersi nei riflessi abbaglianti delle onde.
Ed anche mia madre era li, col suo sorriso dolce, quel dolce che mi è mancato troppo presto, e che ho cercato disperato e rassegnato nelle ragazze che ho, poi, “strada facendo”, conosciuto.
MA NON C’ERA TRISTEZZA.
…c’era il dolore, il pianto, l’impotenza, ma la tristezza, no!
(non che c’abbia qualcosa in sospeso o contro…).
Da quei silenzi, in qui silenzi, profondissimi, ho ritrovato affetti, codici e chiavi nascoste.

Questo evento ha rimesso ordine, ha ridato luce, o senso alla luce.
Certo era immaginabile, prevedibile…ma tutta la dinamica, la parabola, meriterebbe un discorso a parte.
Un discorso pur semplice, fatto di poche parole dal forte, potente significato, amore, rispetto, dovere, sobrietà…
Tutto quello che oggi passa troppo spesso in secondo o terzo piano…
Ma l’ordine a cui alludevo, l’ho raggiunto come dicevo grazie, o anche grazie, seppur indirettamente, a questo “FATA”.
La storia d’amore che fino ad allora era la più longeva e pur nelle sue difficoltà, “quella giusta”, si è sciolta come neve al sole…
…senza vinti ne vincitori.
…o meglio…con un vittorioso, forte e sotto un certo aspetto(che si rafforza col passare del tempo)rassicurante: il destino!

Senza cancellazioni, senza isterie, senza lacrime, senza rimpianti.

(Ottobre che riscalda ancora, mentre le foglie rincorrono il rosso, come un tramonto di quelli memorabili che si prepara, che sei lì indeciso, se fotografarlo o goderlo…)


A great day for freedom...