29 dicembre 2007

8360-2008

Un altro anno, veloce gazzella
Che sfreccia nei labirinti telematici
Nelle sinistre previsioni climatiche
Nelle incertezze,
nelle tante reclamizzate ed allarmanti
notizie,
e che io, quando mi riesce,
mi piace immaginare sgambettare felice in una assolata prateria
pur possibile preda di leoni e sciacalli.
Non ignavia.
Semplice divenire naturale,
semplice intuizione felina del vivi e lasciar vivere
come rispettando le leggi anche crudeli della natura
che sembra quasi anatema in questo tecnologico divenire
dove la plastica è preferibile al ferro
e la ruggine cancro e non pur segno di vita.

Io scelgo la via del sudore e della polvere,
i miei motori saranno ancora un vecchio bicilindrico boxer
ed un altrettanto ed ancora da provare diesel
da nutrire almeno al 50% ad olio riciclato…
poi gambe e tanto cuore
che col cervello e dello stesso,
deve esser amico sincretico
compagno di viaggio,
provando
a lasciar
meno scorie inquinanti,
e tanta gioia,
tanto possibile
“buon momento”
memento…

lo stesso nei miei umanissimi limiti
vi auguro ed auguro
a tutti


20 dicembre 2007

8360-18

http://www.corriere.it/esteri/07_dicembre_20/sioux_in_rivolta_f8d8d0c8-aecb-11dc-8fe5-0003ba99c53b.shtml

Una notizia che d’istinto mi illumina…
E se fosse la nuova nazione di quelli che come me cercano la libertà, la pace con la natura..?
Se quel invito fosse esteso, ci farei un serio pensiero…
Partire…portandosi storia e cultura, sapere e sogni…
Voler volare e volendolo…farlo!

09 dicembre 2007

8360-7/12/2007

Il vento t'indica il cammino
segno del destino
di qualcosa di più grande
che il semplice
fato
e segna la terra
smuove gli animi
come le foglie
agita i luoghi comuni
rimescola dissapori
ed odori
facendo
ghirlande
di fiori come di carte sporche
dove il senso
è il segno
che è il vento...

26 novembre 2007

8360-26/1/2007-Autunno

Foglie
cadono o
volano via,
gli alberi
che sembran
ascoltare il vento
il cielo,
come una grande nuvola
di pensieri foschi
incompresi
...l'autunno
ci prepara all'inverno
rallentando
quel bisogno sogno
d'azzurro
e di caldo
...
cerco il mare nei gabbiani
lo immagino da qualche parte
dietro le case

8360-26/1/2007

Così nella penombra,
i miei fantasmi si animano,
trovano lo spazio,
creano cerchi,
che si rincorrono
come farfalle di maggio
d'aria calda,
come fulmini
uccelli ribelli
ora falchi
e gabbiani
motori romboanti
eolo il tempo
ellissi sospese
padre lontano
v i c i n i s s i m o
...

26 ottobre 2007

8360-25/10/200

Mi ci voleva una stanchezza diffusa,
la dolce musica di radio Oz (http://www.wwoz.org/ontheair/),
per ricominciare il viaggio…

Era un po’ che non scrivevo.
Ma tanta acqua è passata sotto i ponti, come i fragili secondi, caterve…
Poi mi addito e ridacchio di gusto.
Sei tu quello li!
Sei spaesato e spazientito, sei simpatico quando non lo fai per piacere, etc etc.
Poi cerchi il tuo non luogo preferito, che è il correre parente molto stretto dello scorrere.
Sai troppo quando ti concentri e troppo poco quando parli.
Il dio del sonno ti risparmia, o ti tiene per ultimo…sommo cinismo.
Allora ne approfitti col sorriso di quello che sa che comunque “finirà in frittata”,
il famoso vaffanculistico sorriso;
...è che l’energia è cosa seria, un pur piccolo errore è ben oltre il problema serio, molto più che meno…
Oggi ho scherzato col fuoco, e ringrazio il fuoco d’avermi ringraziato!
(non doveva essere la mia ora)

Come dire di ieri poi…
La mia prima trasmissione radiofonica “Boite Magique”…
Con quella sensazione d’averlo fatto da sempre…
la radio…
amore antico…
ricordo che fu Zio Giobbe a regalami la prima…
la radiolina…(inainaina…iii)

decido che un goccio di rhum può far parte della storia…
mentre il soul mi incoraggia rivedo i giovani del centro accoglienza rifugiati di Neder mostrarmi i loro fantasmi.

Storie d’ordinaria umanità, quella vera di confine di frontiera.
Quella che chi è nato dal lato buono pur sforzandosi o ipersensibile, mai può dire sua.
Mi rivedo osservarli in silenzio, muoversi sui fili sottili d’una storia, la loro.
E l’energia di rara forza e cristallina purezza, si propaga nella stanza ancor più che effetti speciali, costumi o addobbi vari.
Sette personaggi, sette storie, una sola.
Quella di chi precario è arcivivo.
Di chi in bilico ed in adrenalina, vede scorrere il passato nel presente, confonderlo, e senza altre soluzioni, sorridere…
Sorridere che la vita è bella, maledettamente difficile per chi ha “scelto” il lato sbagliato per nascere, e che con tutte le forze, solcando mari e cieli, lo ritrovi qui, in cerca di quelle carte che possano farlo appartenere, al nostro “primo mondo”…
Come è strana la vita.
Me li immagino tutti e 7 con le carte giuste, girare per Bxl, come altri loro coetanei con cuffiette bianche fluo nelle orecchie ondeggiare al ritmo del loro ipod, felici di vivere e consumare e consumarsi rincorrendo sogni manipolati e fasulli, nuovi figli di mondi virtuali e aberranti.
Come vorrei sbagliarmi.
Come vorrei che questa loro sofferenza che io percepisco come monito, possa esser sconfitta ma non dimentica, che una qualunque conquista, possa avere sempre il rovescio in conto, che è il lato oscuro della Luna e che da un senso alla terra di mezzo…
Se ce ne fosse stato bisogno…ancora una volta basta molto poco, neanche una sala auditorium, neanche lontanamente quindi, il podio…
Solo la magia del crederci, che per un istante tutto è altro ed altrove, anche dei giovani che visti poi, sono piccoli, in quel momento sono giganti,

e la loro storia, la nostra, la mia…

09 agosto 2007

8360-Caro Beppe ti scrivo così mi distraggo un pò 1

canzone consigliata per la lettura, Pink Floyd, One of these days, Delicate Sound of Thunder


Caro Beppe* ti scrivo così mi distraggo un po’...
come vedi la faccio diventare una rubrica del mio blog!
Vorrei parlarti di una mia scoperta e conquista...
Circa un anno fa ero sempre io, ma attorniato ricoperto di grasso...
non tanto da essere obeso ma peggio, proprio per quello.
Senza campanello d'allarme il mia sistema/corpo cominciava anche con l'età(38) a rilassarsi, cosa che non sarebbe così grave se dopo una ventina di km in bici(come oggi e sotto la pioggia d'un matto Agosto 2007 a Bruxelles), ma preoccupante se senza alcun motivo.
In effetti il motivo c'era.
Il mio mangiare disordinato e grasso, imballava il mio corpo, avvelenandolo e rallentandolo.
La conseguenza per un celebromuscolare come me, era l'assopimento intellettivo, il rassegnarsi alla semplice osservazione dei fatti, cosa che fortunatamente mi è rimasta (chiamala innata curiosità, vocazione, o se vuoi...emozione!) avere solo lo stimolo ma non la"forza" di reagire.
Poi una serie ravvicinata di fatti vitae mi hanno svegliato, che non ti sto a raccontare;
e con me s'è destato il guerriero, che come in me credo sia in ognuno di noi.
Allora per dirtela breve, "il guerriero" ha individuato i suoi nemici, cibi grassi e schifezze varie per cominciare, e senza eccessivi isterismi, ma ferma e "brutale" azione, li ha eliminati completamente dalla mia alimentazione.
Non voglio portarla a lungo, voglio solo dire, che il nemico dell'uomo libero e lucido, attivo ed al tempo stesso rilassato, con gli occhi della tigre per dirla alla Rocky, ma il cuore al posto giusto, e se armato, "con le armi della poesia",

è la sua panza!!!!
E' li che si deve cominciare per poi spaziare e spazzare via l'imbecillità da questo pianeta!
(catalizzarla è il termine adatto!)
Ti propongo una guerra alla panza come primo segnale di risveglio, che è anche una scelta più attenta dei cibi, in breve un rigore, che si può applicare ovunque in seguito.
Che invertendo darebbe:
Corpo sano, mente sana!
(cercare di mangiare il cibo fatto con amore o almeno rispetto(igienico pure!), testare prodotti senza ragioni pubblicitarie, provare a ridurre gli zuccheri che sono droghe e ovattano i sapori, provare ad ascoltare il corpo, il guerriero che è in noi!)
...che l'anno vecchio è finito e con quello nuovo,
sperare si può?

Ps.Devo ringraziare della performance(-10kg c.a) anche e soprattutto la mia dolce Annina per il suo aiuto!
(e tu sai quanto una donna possa aiutare quasi oltre le richieste(a Napoli direbbero…troppa grazia S.Gennaro!)


8-)

*
http://www.beppegrillo.it/index.html


10 luglio 2007

8360-Intrecci





Oggetti che si rincorrono, come le ombre s'intrecciano al suolo ed al sole,
come se la fine fosse prossima ed il tempo tiranno…
Passeggiare in un mercatino delle pulci (Place du jeu de balle a Bruxelles)
Significa si incontrare folle d’umani, ma anche fantasmi, storie misteriose… le altre vite…
Sceglierlo, un oggetto, significa anche condividerne la storia;
e non sempre è fatta di gioia o di buona energia, anzi;
io avido di sguardi riduco i danni fotografando, evitando di “immergermi ad ogni passo”,
girovago tra fantasmi ululanti ed ammalianti sirene…

07 luglio 2007

8360-772007

Giorno
luce diffusa
anche forte
che
come l'aria o il caffè
t'invita
a svegliarti
e vivere...
nuovaMENTE!

(con la coscienza di ieri e la speranza di domani)

8360-Ode all'Oceano/1

Un mattino qualunque,
l'aria è rarefatta e fresca,
intrisa di sale che quasi si direbbe nebbia,
ed un nuovo giorno comincia, in maniera abbastanza casuale...

esterno giorno, litorale esteso, mare del nord

un uomo passeggia sulla battigia,
a piedi scalzi ed in un vistoso impermeabile bianco,
che nel grigio totale, con il mare che quasi si confonde con il cielo,
risulta fosforescente ai primi raggi di sole;
cammina lentamente quasi trascinandosi, anche se il busto è eretto;
ogni tanto si ferma e con i piedi sembra scrivere qualcosa sulla spiaggia,
che qualunque cosa fosse,
il mare inesorabilmente cancella.

Il vento sottile è musica,
oppure qualcosa di molto delicato,
come un velo invisibile,
ma presente,
come una colonna sonora appena percettibile,
o semplicemente il rullo che scorre,
passaggio del tempo,
rotazione terrestre,
limite ed “illimite”.

taglio sugli occhi, che si perdono a sinistra

scorgere nell'infinito è un po come finirlo...
sporgere da una barca è come baciare l'oceano,
inevitabile pensiero di donna,profumo d'alghe e brivido;
le chele d un granchio che non c'è più,
le conchiglie che diventano sassolini,
una scarpa che deve essere stata una buona barca,o semplicemente al mare indigesta,
le piume di gabbiano,
per trasformare un qualche bimbo in indiano...
se fossi fumatore adesso fumerei,
marchiando il passaggio sulla battigia che all'istante cancella,
alghe di mare,
in barba a tabaccai e multinazionali,
giusto per sapere da che parte tira il vento...
che poi,
è relativo;

nelle rughe del viso aspro di grigio nel grigio, quasi una smorfiadiventa sorriso, particolare a perdersi della bocca, verso il mare

provare a lasciarsi
senza nulla perdere
ritrovare
senza pesi ne misure
e rilasciare
senza drammi
ne rotture
tutto come sabbia
d'un solo mare
che è l'oceano...

si staglia all'orizzonte come la bandiera d'un relitto o quello che resta d'un vecchio pontile...

8360-Proposit "Ode all'Oceano"

Se non fossi uomo sarei pesce,
perché...non riesco ad immaginarmelo!

Nuotare...
l'ho fatto, anche immergermi, ma il senso della risalita,la necessità di respirare,di, dopo un po’asciugarmi, non mi ha mai abbandonato;
ne, pur essendo un ottimo nuotatore, un vanto di controllo o di sicurezza, mi ha mai sfiorato nell' “altro elemento”, che è il mare!
…i pesci poi, pur apprezzandoli come cibo,

rimangono d'un fascino che va ben oltre il folklore o l'esotismo(li considero degli extraterrestri, e per certi versi lo sono).

E come non pensare alla balena bianca, MobyDick ed a tutti mostri che possono, non a torto nascondere gli abissi;
eppure "dal mare venni ed amare mi stremò, perché infiammare il mare
non si può"...ho sentito dire o meglio cantare, ed in ogni caso vicino al mare sono di certo nato, e del sale e nel sale respirato a pieni polmoni...che sia spiaggia o scogli, isola o penisola!

"Dare un'idea, pur vaga e volutamente sfaccettata..."
questa l'ambizione di "0de all'oceano", senza se ne ma, senza eccessivi bagagli, che comunque ed inevitabilmente "affonderebbero"!

Bado a che il sale non manchi, che d'immagini sia nutrito il racconto, quasi da renderle superflue, che è anche superflou...

Un viaggio,
che sia o che dia l'idea d'essere in una fase qualunque e dove
inizio o fine siano solo concetti acquisiti o restanti;
…se così,
provando a fare un vuoto, riempito magari da un pubblico, e dai suoisogni o pensieri meglio se emozioni, allora il senso d'aver raggiuntoqualche nuova terra, potrebbe restare ed alimentare una qualche speranza
potrebbe...
potere dell'immaginazione.

06 aprile 2007

8360-Pasque

Una giornata di sole intenso,
luminoso caldo;

Senza dubbi,
come l'azzuro del cielo al limite sfacciato,

sfondato di certo,
da metter in crisi anche
il fotografo più esperto...


protetto ma non nascosto,
con uno schermo di fronte che a stento decodo,
dalla luce assordante che si amplifica
con le tende le pareti ed il resto...


cosi' livido,
inebriato di luce
con pompose pause,
e meditabondi
silenzi
con un inchino disteso
un sorriso
"dentino"
e tanto intento sincero,

vi auguro, mi auguro, ci auguro



una vasta,

come una spianata padana vista dalle alpi
con cielo sgombro ne sghembo,

intensa,

come una torta materna,

gioiosa,

come il primo mare o fragola o rosa,

domenica di Pasqua,

come giorno di festa oltre religioni e credenze


"solo"


u n i v e r s a l m e n t e

di pace!

8360-Teatri

Quasi quanto...

mi dicevo rigirandomi come per riprender sonno,
che qualcosa di clamoroso mi mancava...
il pubblico, il suo respiro, il silenzio d'attesa,
l'ansia o se meglio si voglia, quell'istante di nulla,
il vuoto...
poi l'artista se la mena,
e giù risa o lacrime,
ma quell'istante,
quel momento dove tutto puo' succedere,
(e chi ha fatto un minimo di teatro sa benissimo che é molto utopico, in quanto la più parte delle rappresentazioni é puro esercizio di ripetizione, e di consequenza rigore, senza nulla togliere alla bontà del tutto...),
é la linea di confine, la soglia...
ho sempre visto un teatro, o meglio identificato tale,
uno spazio più o meno quadrato, da dove si eleva di qualche spanna, un palco di travi o tavole di legno;
per potere della suggestione, la polvere o le tracce di spostamenti repentini di oggetti pesanti o segni d'inchiodature, o tracce di riferimento per montaggi ed attori, mi hanno sempre affascinato.
Quanto sia forte questa emozione lo posso tradurre in una parola sola: il mito.
Sempre che non ci siano eccessive operazioni tecniche o fastidiosi attori in ripetizione o tecnici o registi megalomani, mi basta approcciarmi ad uno qualunque di tali spazi ed ancor più clamorosamente, in quelli spesso rudimentali e per lo più malamente utilizzati dei villaggi turistici che ho "calcato" per anni, per "sentire", per passare o quantomeno guardare per un attimo al di là...
In quei momenti, come adesso pensandoci, il tempo si ferma, ed anche grilli e cicale alimentano un silenzio, lo stesso di sempre,
spazio necessario dell'incontro tra il pubblico, l'uomo comune e mortale con l'attore che diventa tramite ed egli stesso per catarsi un dio.
Di fatto, Pulcinella o Amleto o chi altri, sono immortali;
l'attore che li impersonifica per un attimo, quello, pure;
quanto siano necessari i miti la storia ce lo ha insegnato,
io aggiungo solo una piccola cosa, che attuero' sempre, il rispetto per quello spazio, troppo spesso mercificato o ipertecnologizzato, per quello che in una parola sola,
é il silenzio,
dove facendo il vuoto,
ascoltare.

05 aprile 2007

8360-E la nave va...

Uno schermo;
una tastiera semi imbrattata, il rumorino teso della ventola che raffredda i circuiti,
e le tue emozioni.
incontri ravvicinati,
evidenze eppur dissonanze;
scarichi quello che ti passa e che magari comprendi solo rileggendo;
e lo fai perché non c'é un perché:
prendi una direzione qualunque e la percorri;
trasmetti il tuo sapere senza sapere, senza spiegare,
senza pesi eccessivi;
a misura cosmica,
il vuoto.

Lo fai,
con quel sorriso che,
sopravvissuto a tumulti e tempeste,
non smette di autoalimentarsi,
attingendo evidentemente alle fonti misteriose
della vita;
eppure tanti fatti,
tanto divenire,
ti esorterebbe al contrario;
in effetti un colpo ha colpito il bersaglio...
barcolli e sanguini tutto quello che non credevi possedere,
mentre una parte lucida,
come vigilare sul tutto
continua ad osservare;
in quel mentre scorrono immagini,
e come il sangue alla terra,
loro al cervello...
rivedi e ritocchi, finanche gli odori.
Poi un velo scende come sempre, il sipario d'un giorno
che lo distingi da quello d'una vita,
solo perché al risveglio
sei li, nei dolori dell'esser ferito e vivo.

Bene,
un'altra battaglia persa con l'onore
delle armi e della pellaccia!
Fai il punto della situazione come un capitano al drappello
conta i presenti e gli assenti,
che evidentemente hanno deciso (loro?)
di concimare la terra...
La parte lucida, lucina nei momenti difficili
é ritornata misteriosa,
ma tu sai, o meglio il capitano sa,
che é sempre li da qualche parte,
con tutto il resto dei secondi vissuti,
a partecipare alla storia.
Il sorriso ritorna,
misto di tragedia, innocenza,
sadismo, nobiltà,
ed ironia...

Mentre scrivevo, un altro giorno,
senza chiedermelo ne invitarmi,
senza che io possa assolutamente parteciparvi,
leggero come le foschie che si diradano,
si é levato, come una transatlantico immenso,
e naviga veloce nel tempo.
Qualunque sia la posizione di chi vi é dentro,
stiva ponte terrazza,
l'orizzonte é uno:

infinito,
magnifico da perdere il fiato,
misterioso da perdere la ragione...



26 marzo 2007

8360-Dino

A Dino Scote

…scrivo con i brividi che quasi,
cerco poiché seminudo,
in questa solare giornata di fine marzo…
Un amico,
una guida oltre che e soprattutto un guerriero,
di quelli veri, ha lasciato il campo,
per quei territori altri.
Lo ha fatto soffrendo
Serenamente, in un posto conquistato
E trasformato, Sarconi, dove anni fa sono stato,
ed anch’io amato.
Poi le parole,
le giri o le tendi, ma le emozioni, quelle…
ognuno concepisce il suo proprio viaggio/vita, come vuole,
anche magari e soprattutto senza decidere,
Dino ha scelto e lottato per i suoi ideali che condivisi o non,
di fatto merita tanto, tanto rispetto.
Ha portato la luce in una contrada dimenticata, e sono sicuro lo farà ancora sotto altre forme, per dar coraggio e forza al resto della famiglia, che come lui ho conosciuto ed apprezzato ed ancora…
Ho ancora negli occhi la luce del mare che rimbalzando sul soffitto con le canne di bambù dello studio a Cmmare Cantieri di Mare a sud-ovest suo atelier e creazione, amplificava il calore ed il colore in un caldo arancio…
Magari è questo che mi riscalda adesso e che mi spinge a scrivere…
Vorrei che questa storia serva,
da energia, quella che mi pervade adesso,
a chi legge,
per seguire il proprio sogno, il proprio ideale…
qualunque sia il risultato, un giorno lasceremo questa terra,
ma facendolo, già solo tentandoci lo faremo come Dino,
da vincitori…

21 marzo 2007

8360-biclette


…velocipedando a bruxello

La neve scivola,
che ancora le macchine,
solo scie rumorose,
mentre lo sguardo
anticipa pietre
e possibili
ostacoli

l’avanzare
è detto
in un battito
non altro rumore
che può disturbare
l’amico
il vento…

che senza
inquinare tu possa volare
come il giorno
del giudizio
o uno qualunque…


questo scrivevo sulle ali del mio ritrovato amore, la bici, senza sapere che oggi qualche tempo dopo, già tanti chilometri oltre che secondi…;
neanche e soprattutto, che due mie vecchie biciclette, lasciate a deposito da un amico a Gragnano, siano servite a svelare la mia Italia ad Annina!
Finanche Capri ed Anacapri, conquistate tra una pedalata un sorriso ed una sudata.
Mica male!
…almeno;
per qualcuno si!
Penso a Capri, alla vigilessa che ci ha fermati perché avventori di un’ordinanza del Sindaco, di divieto assoluto(neanche a mano!)di circolare in bici sul territorio!!!
(cosa che merita approfondimento)
Adesso avevo solo voglia di esternare il mio piacere a tagliare il vento conquistandolo alla pigrizia, alla saccenteria ed alla panza!
Esorto chi legge a rispolverare il suo vecchio velocipede o comprarne uno che spesso costa meno d’un mp3 e se buono meno d’una macchina fotografica digitale di media qualità!
Ne guadagnerete di salute e coraggio, dando un calcio momentaneo all’inquinamento provocato dai motori a scoppio e tutto il mondo che ne consegue, pompe di benzina ed assicurazioni comprese…
E chissà che non ci prendiate gusto…
(ps avrei una voglia matta di organizzare un bel biciraduno in piazzetta a Capri…)

09 febbraio 2007

8360-IeriSera

Attimo
atomo
astraggo...
bevedere
bevodire
bevolando
trascrivo
tracimo
tremulo
simultidudine
singolarmente
sincronico
nemo
nemesi
...nuvolo

il vuoto che ha senso solo quando avendolo riempito lo si svuota.
(l'azione con il solo risultato di capire l'immobilità!)

06 febbraio 2007

8360-Italiani a Bruxello

http://www.piolalibri.be/grandopening.html

Mi dispiace che dai nostri incontri fisici non sia nata empatia o curiosità.
Né che per innata antipatia da viaggiatore, a frequentare ritrovi d'altri viaggiatori io abbia frequentato il vostro altro locale (oltre che decisamente lontano da quel Nederoverembecco che mi ospita).
Anche per questo non sono mai stato cliente di "Italianismi d'oltralpe e non", e per un'altro altrettanto recondito astio a tutti i virtualismi che vorrebbero riportarmi ad un qualcosa "la mia Italia del Sud" che resiste viva ed integra nella memoria, e che più che per un bicchiere di vino o una chiacchiera con caffè, preferisco anziché simularla, raggiungerla con un biglietto d'aereo.
Quindi naturalmente e sinceramente non credo che sarò vostro cliente habitué.
Ma questo spero, non possa pregiudicare alcuna collaborazione diversa, credendomi artista o artimbanco(se non altro per esclusione...).
Avevo più volte proposto ad Andrea qualcosa che potesse dirsi lettura/performance, di qualcosa scritto da me e qualcosa di autori che amo su tutti come Malaparte e P.P.P. ma anche il Baricco di 900.
Ho anche slides shows di viaggi, foto di paesaggi-passanti, e sculturette/sagome come sfondi o scenari che forse potrebbe contribuire dar corpo hai vostri buoni propositi.
Per questo vi invito a visitare il mio blog dove, sorta di message in the bottle, esterno pensieri ed opere, come lacrime nella pioggia (ma almeno ho smesso di ingombrare le mails d’amici e conoscenti!), necessarie almeno "all'autore di cui io come sopra", "il miglior amico d'un uomo cioè se stesso!"(se il distrofismo avesse confuso menti e budella, io stesso!), come segno di resistenza o semplicemente d’esistenza;
magari vi farete un'idea, magari un'altra oppure semplicemente non ci andrete.
In ogni caso proverò a passare,
ma qualunque sia il futuro,(e chi lo sa se lo tenga per se altrimenti che gusto c'è-Corto Maltase/Hugo Pratt)
lo auguro roseo a tutti noi.

audax fortuna juvat

8-)




12 gennaio 2007

8360-Vicini e lontani

canzone consigliata per la lettura, Pink Floyd, Your possible past, The Final Cut

La violenza la tragedia come l'amore stanno alla vita come alla morte; la follia pure.
Quello che colpisce della "Strage di Erba" è, oltre ai fattacci, il movente. Che è ricordo a tutti, soprattutto a quelli che parlano di pena di morte, indispensabile per mantenersi lucidi e civili nel "pensare" a questa tragedia, e nel fare che la stessa ci insegni qualcosa.

“Lo hanno fatto per dormire sereni…”!

Cosa non ha funzionato nel sistema "coabitazione", quanti errori di valutazione del problema hanno alimentato il dramma..?

Mi viene da pensare all'aggressività che si può raggiungere guidando e quanto il gesto folle sia sempre dietro l'angolo...e la strada per la civiltà è ancora lunga…che pur se comprensibilissima, andrebbe controllata la rabbia del marito e le sue minacce di morte o di giustizia sommaria;
riflettere su quanto insana è la vita che la più parte delle persone(del “primo mondo”, quello che spesso falsato dalle pubblicità e dai films esportiamo “nel secondo e terzo mondo” incoraggiando i “viaggi della speranza infranta!”) conduce tra rumori smog e coabitazioni forzate...tristi e recentissime guerre dove eccidi e giustizie sommarie, penso alla Bosnia(quanti di quei killers casuali sono adesso tra noi?), credo impongano un concetto semplice e forte: prevenire la follia, l'esplosione d'ogni forma di violenza, fare un lavoro di prossimità e di ascolto, umanizzare laddove il progresso imporrebbe l'opposto. Anche un piccolo topo stretto alle corde diventa una tigre, perché noi da entrambi ci distinguiamo solo per alcune caratteristiche fisiche oltre che “presunte” mentali, ma che in ogni caso dividiamo(egualmente?) lo stesso pianeta!
Bruciare le macchine recentemente non è stata una forma di follia collettiva in una dei paesi più evoluti d’Europa?

...Cercare la pace, con l'ascolto l'apertura, coraggio di rimettersi in gioco...) per non ricorrere alla guerra...grandi e difficili parole?

Aiutare il vicino se la spesa è troppo pesante, lasciare la porta del portone aperta se lo si vede in lontananza giungere, essere gentili nella vita di tutti i giorni, guardare oltre che una cacchetta canina da scansare, anche negli occhi di chi si incrocia…piccole cose, piccoli gesti…anche con l’Ipod nelle orecchie o il BluTout…

essere umani sempre, non solo a tragedie avvenute….

03 gennaio 2007

8630-marinai

Quella dei marinai...
bella vita...magari la vita...quella che chi si "insistema" fa fatica a vedere, vivere.
loro, i marinai, sanno quando sia casuale il galleggiamento, quanto pur dal nome "Invincibile" la supermegacorazzatapetroliera, sia un fuscello nel mare...
che è l'oceano...
e che la vera forza è altrove,
non nell'illusione, ne nell'allusione.
…e la refola, vento sottile, può essere tutto, nel bene e nel male,
il filo conduttore o il sinistro annunciatore...
che venti o tempeste sono naturali,
come il levarsi del sole o lo spegnersi d'una vita.

Vivere come abitanti, con il bagaglio minimo e sempre pronti a ripartire...e solo per questo marinai/capitani coraggiosi?