26 luglio 2012

8360-La gallina dalle uova...di legno

canzone consigliata per la lettura, Claudio baglioni, Buona Fortuna, da Strada Facendo(1981)

Ogni tanto,

vado su Facebook.
Credo che non si debba spiegare cos'è (soprattutto qui)
E scorro le “notizie recenti”.
Il caleidoscopio dei miei conoscenti, che troppo ottimisticamente sono detti amici, e' tale da rimanermi quasi senza forze, esausto finanche d'arrivare alla fine della pagina...
Io sono uno...
voi siete troppi!
Troppe piste da seguire o provare a farlo, troppe informazioni da decodificare,
tutto ad una velocità tale, o almeno presunta, “percepita”, di molto superiore a quella umana, o semplicemente mia.
Credo che tra tutti i risultati ottenuti con questa “diavoleria” (che espressione romantica...), quello di farti “sentire a piedi”, sia la piu'”riuscita”;
soprattutto se, per quello che mi riguarda, “a piedi” ci sto per scelta, coerenza storica, o stoica, o stronza!
Sentirsi come Novecento* sul Virginian...

Poi mi rendo conto che non e' sola una questione di coerenza, ma anche di “culo”.
Voglio dire, stile piacere senza far niente, essere al posto giusto, al momento preciso, avere delle risorse innate...appunto, “culo”.
E quelle che erano energie confuse, attitudini, “predisposizioni”, alimentate a dovere (che il “culo” da solo non basta, almeno se si resta nella metafora(!)), diventano per incanto, col tempo(che non e' mai abbastanza, ma che comunque avanza), le ancore a cui affidarsi nelle “tormente”, le luci fievole nelle darkness;
io sono un'artista! (me lo urlo come Nanni Moretti, "comunista" in Palombella Rossa)
Pur tra mille dubbi, “vivo della mia arte”, ma non e' questo il punto, il punto e' che faccio qualcosa di reale!
Prendo un pezzo di legno e lo trasformo in qualcos'altro.
Bello o brutto che sia, e' l'azione che conta.

Sento che ci stiamo allontanando troppo dalla realtà, che non crediamo più alle favole, ne inseguiamo più i “Nostri stessi sogni”(n maiuscola, si!).

Siamo vittime d'uno gigantesco tsunami che ci ha spazzato via da quello che eravamo, uomini in carne ed ossa, per portarci a quello che siamo, “ uomini tecnologici”, pronti a correre ovunque pur di correre, pur d'esser li, e poter dire...IO C'ERO!

Si c'eri ed allora?

Hai scritto sul tuo “muro”, hai qualcuno che “gli piace” e la cosa a te piace, e se piace a te voglio dire, piace a tutti no?

Ma non e' per deprimervi, anzi;
con questa mia a dirvi, vorrei solo ricordarvi di ricordare, ogni tanto, chi eravate, da dove veniamo, i pomodori secchi di Nonnina, le polpette di Nonna Nunzia...
e se potete, fate qualcosa di reale (oltre bisogni, commissioni, ed ovviamente il lavoro!).


Almeno una volta recuperate (con feeling ovviamente) un oggetto buttato in strada e trovate il tempo di osservarlo, di provare a ripararlo...
e' un esperienza potente, gioia o frustrazione...
Era un esempio per dire, uscite dal seminato, dalla routine, provate a provare...
(questo ovviamente se avete dubbi, altrimenti dimenticatevi quello che ho scritto...ed andate a fare shopping!)

...l'altro ieri ho realizzato questo oggetto (foto sopra).
...coccode'!

*(Novecento, A.Baricco)