27 agosto 2011

8360-Sogni di...

canzone consigliata per la lettura, Francesco de Gregori, l'infinito, da "Per brevità chiamato artista"

Sogni di merda

E' un idea, che nasce da una costatazione;

(lunga e lenta, come una sorta di indigestione storica...)

da piccolo, sono stato bombardato come tutti i bambini della mia generazione, da informazioni di vario tipo, oltre a quelle veicolate dalla mia famiglia, il mio entourage stretto;

informazioni del tipo, banalmente:

i cowboys, bianchi, i buoni gli indiani i pellerossa, i selvaggi, i cattivi; potrei anche aggiungere le pistoline i fucili, le botticelle, i soldatini, gli aerei da guerra, i carri armati...

cose che ancora adesso mi seducono o almeno tentano, in quanto appunto sogni, elementi vicinissimi all'immaginario, al subconscio, di merda, in quanto sbagliati, negativi, e neanche utili come la merda, intesa come defecamento, come concime a chiusura di un ciclo naturale;

sogni di merda, quelli che poi realizzo (penso ai mezzi di locomozione a motore che ancora conservo, ma che uso pochissimo), e vedo realizzarsi a molti miei coetanei, e che se superficialmente possono apparire il coronamento d'una lunga rincorsa, a conti fatti, sempre secondo questa mia personale ottica, sono l'apoteosi del fuori pista, della direzione sbagliata, addirittura opposta alla meta; quando vedo la felicità nel comprare la moto, oppure la macchina, se non la casa, o ultime novità tecnologiche, sono da un lato contento (quando ne colgo una felicità evidente), perché una persona felice a me non suscita invidia ma l'opposto, dall'altro triste;

magari sono troppo sensibile alla sofferenza attuale del nostro pianeta, ma non posso gioire quando qualcuno si é comprato la jeep stile mytoy, oppure la moto ultra sportiva, oppure estremamente classica, con le plastiche cromate come l'acciaio e l'elettronica nascosta sotto carterini e finti carburatori; andando anche contro un mio io bambino, vittima appunto di sogni di merda;

e neanche quando, sotto certi aspetti molto peggiore, questi sogni restano irrealizzati, e di fatto, sono I SOGNI;

ora non vorrei entrare nei sogni altrui come una sorta di freddy krueger, ci mancherebbe, ma in quanto artista, o almeno persona sensibile, ancora alla ricerca ed ancora nel dubbio, credo sia opportuno parlarne, necessario se non urgente;

una sorta di educazione o rieducazione a sognare sano, sognare autonomamente, naturalmente.

Sognare autonomamente...

...pensateci un attimo,

prima di fare una scelta QUALUNQUE, che sia in un supermercato, o dal concessionario o che ne so io, "sull'altare"..."il prodotto" che avete preso, l'avete preso veramente voi?(in ogni caso una cosa é certa alla cassa, non sarà qualcun altro a pagare!).

Sogni di merda, é diventata una tematica che provo a mettere in pratica quando per motivi professionali mi trovo a dover "creare"un nuovo bisogno, se non un "sogno";

provo innanzi tutto a fare il meno possibile, perché altissimo é il rischio di inquinare ed anche perché non mi piace fare per fare, ed ho la fortuna di non dover fare per forza;

Sogni di merda, é anche la vera ragione per cui, ad un certo punto del mio crescere, ho deciso di deviare, di lasciare la creazione di oggetti, il design, che per anni avevo seguito come ideale di impegno sociale, di tentativo di rendermi utile, verso altri territori, ancora in evoluzione;

Sogni di merda é quello che proverò ad evitare a mia figlia, ed a tutti i bimbi che mi sarà possibile di incontrare;

già, diventare padre, ed accorgersi che i veri sogni non sono le glorie o gli oggetti che ne conseguono, ne i soldi il potere...ma la condivisione d'un emozione, il piacere di una scoperta o riscoperta negli occhi nuovi, primitivi, arcaici e modernissimi dei bambini;

Parlare dei propri sogni allora, senza paure, senza psicologi, ne psicosi, riappropriarsi di uno spazio personale ed intimo e condividerlo; ma farlo il più possibile in live, dal vivo, senza pero' ignorare la potenza ed il potere della rete e dei social network;

Sogni di merda da trasformare in sogni e basta.

E da sognare insieme...

Poi rileggendomi,

il giorno dopo, con il famoso “senno del poi”, mi dico che il modo migliore per vincerli é viverli, realizzarli...ma solo virtualmente;

voglio dire che, se non si arriva ad immaginarlo, cosa umana ed accettabilissima, si potrebbe elaborare dei simulatori, che appunto riproduchino il sogno in questione e che ne sviscerino gli aspetti che all'occhio innamorato sfuggono, gli aspetti secondari, le conseguenze ed il prezzo che ne paga l'ambiente.

Una sorta di macchina dei sogni...

...ma é chiaro che noi viviamo già in una sorta di enorme macchina dei sogni, solo che non ne siamo coscienti, oppure siamo troppo sotto l'effetto, sotto narcosi...a maggior ragione allora una macchina reale dei sogni in cui tu entri ma sai che poi ne esci, può anche rimettere le cose al loro posto, se non per logica, per nausea...il modo migliore per smettere di fare una cosa (non troppo pericolosa o dal potere assuefacente, come alcool, droga...) é farla troppo, nausearsi, appunto;

Poi mi dico che questa macchina potrebbe essere la televisione, che mettendo in mostra i dietro le quinte, dribblando paillettes e trucchi, possa finalmente auto esorcizzarsi, se no autodistruggersi...

allora la sera, prima di andare a dormire, si ritornerebbe nei cortili, nei giardini o androni che siano, e si ritornerebbe a parlarsi dal vivo...ma questa é un'altra storia...

buonanotte e sogni d'oro! e non di...