29 novembre 2006

8360-17!

E’ un po’ che non mi esprimo sui fatti che facendosi, fanno!

Non è disattenzione.
In molte misure, o semplicemente,
cogito,
od osservando, “ascoltando” una parte di me,
che qualcuno chiamerebbe anche un muscolo,
palpita reagendo,
e qui sbaragliando qualche attento lettore,
lo fa in una qualche misura,
autonomamente.

Si, il mio cervello in quanto cervellotico,
cervellizza anche da solo.

Credo che sia un po’ come un dubbio che s’insinua,
e che con il senno del poi,
chiamala percezione/previsione/intuizione, in qualche modo,
si manifesta.
Allora dico,
che è una cosa che non si improvvisa!
Nel senso che una sorta di allenamento va fatto.
Per non perdersi in sentieri dove nessuno o quasi potrebbe venire a cercarti.

Sintetizzando, esaltando il mio lato di guerriero,
le paure si affrontano, magari ricapitalizzando
le stesse, sotto forma di energia.

Ma,
ritornando ai fatti che scorrono sulle pagine del net,
e che considero veri,
(o almeno spero!?)
potrei, o sicuramente rimango ancora e sempre stupito,
della violenza che continua a soggiornare nella nostra società.
Tra storie di matrimoni di vip, di nuove fiamme/amori(?),
del gol più bello(…),
di tv disinibite,
di nuovi gadgets,
che ci fanno sentire sicuri, protetti coccolati(…)
come informazioni impazzite,
come virus o bug,
continuano ad insinuarsi notizie,
di teste ritrovate, di bambini congelati,
di soldati che in guerra massacrano e si fanno massacrare,

in guerre "sane"(le bombe intelligenti*),
sante o insomma necessarie ed "inevitabili",
di avvelenamenti radioattivi che rischiano di provocare epidemie,
di allarmanti previsioni ambientali…

Ma insomma, chi regge il mondo,
quel manipolo o armata di potenti,
non può veramente fare quello che ci promette a pillole…
un mondo migliore, senza grassi ne magri,
senza brufoli. senza vecchi,
senza cacche,
brillante ed opalino come quelle belle pubblicità,
dove “è tutto oro quel che luccica”.
dove si guarda il calcio 24h su 24h,
dove anche la più casta presentatrice può spogliarsi al clik del telecomando,
dove finalmente si dividerà il mondo,
in quelli che e quelli che no…

(si perché si possono concepire delle riserve, un po’ come fu fatto negli indiani d’america)(…)
(inutile dire, per chi crede di conoscermi, dove sarò quel giorno…)
(dove?)
(ma guarda…credendo nei miracoli, e questi avverandosi, penso proprio che…)
(nella terra di mezzo?)
(ma potrò camminare con la mia vecchia moto bmw?)
(o dovrò usare per forza e solo la smart nell’uno ed il ciuccio nell’altra?)
(…)
8-)

(giusto per…mi ero addormentato o arrugginito?)
(agliagliai…)
*(lo stesso gruppo di ingenieri aveva studiato un mattone intelligente, cioè che si impilava da solo, ma è il progetto è stato bloccato perchè si correva il rischio di fare Una Torre di Babele 2, ed il presidente dell'illustre nazione pur essendo tentato dalla cosa, che poteva anche diventare casa, ha dovuto avallarne l'interruzione per ovvi problemi religiosi.)
(notizia assolutamente falsa(?))

8360-Grazie

canzone consigliata per la lettura, Allen Toussaint, Motion, da album The Allen Toussaint Collection

Delle parole che non ti ho detto,
dei miei sorrisi
di questo sole mago
d’un novembre che
brilla di luce e d’emozioni,
di questa strada che
tra perigli e sbadigli
continua a scorrere
come il fiume
uno o tutti
che ti riporta al mare,
di quei tormenti,
degli astanti
delle nuove storie,
di quel camminare scalzo,
d’un mattino senza nuvole,
della tua buona energia
nonostante tutto
e grazie a tutto,
di come riesci
a cercare la luce
anche se l’ombra
ne consegue,
di quello che credi,
di come ne parli,
di quando ti arrabbi
e sfasceresti
anche i recinti della logica
dell’educazione
salvo poi ringraziarli che non l’hai fatto,
di come puoi
ancora
e sempre
meravigliarti,
incantarti,
di come il sogno
ancor più se condiviso
può in qualche modo e misura
sconfiggere il male…

di tutto questo, di tutto quello
dimmi,
potresti dire in una parola sola,
senza sapere a chi,
semplicemente…

grazie?

22 novembre 2006

8360-L'Amore













Cos'è l'amore?
Sarebbe più facile dire cosa non è...
eppure in questo caso sono ispirato, ci provo a definirlo...
è come un vascello che pur in un mare in tempesta può resistendo dare una qualche sicurezza;
è in questo un paradosso ma oltremodo necessario, come una piccola luce nella nebbia.
Poi c'è chi fa un distinguo;
il vero amore, il solo amore, parole che rischiano di appesantire qualcosa, che invece dovrebbe per leggerezza ed induzione della stessa permettere un qualche balzo/volo...

Io lo vedo anche come un viaggio, di quelli che faresti anche stando fermo, del tipo abitante d'una terra in movimento;
voglio dire, attore e spettatore;

c'è chi il viaggio lo concepisce magari solo di prima persona, come capitano o motorista, o quello che per primo vede una qualche destinazione all'orizzonte…e cosi facendo mette una qualche aspettativa, ed una pressione in qualche misura isterica.
Su di una cosa sarei intransigente;
non dovrebbe essere un compromesso alla stregua d'un qualche altro rapporto umano che si potrebbe avere uscendo “di fuori”, in senso metaforico e fisico;

ma allora è"un qualche dentro"?

Certamente e guai se non lo fosse, se non tocca o meglio abita uno
stato inferiore, un luogo sicuramente fragile e per questo prezioso
e di conseguenza"esclusivo";
arrivo alla parola esclusivo per un largo giro, e non a caso;
per me deve essere una conseguenza logica e seppur tale rimanere
una forma d'offerta, e non assolutamente o tragicamente una pretesa!
Questo è indubbiamente un punto delicato, in larga parte motivo di incomprensioni
e di sicure"cattive energie", che come forme silenti possono alla lunga, anche minare un rapporto che potrebbe resistere a prove d'intensità superiore;
ma per rimanere a quello che dicevo del viaggio anche in forma inerziale,
non intendo in alcun modo una forma di giacenza sugli allori, ma piuttosto un fluire senza
necessariamente"remare";
il potere, poi, riuscire ad uscire un attimo dalla foga animale, che sia chiaro deve esserci,
permette la presenza del ricordo, che diventa un punto di partenza reale, o nel caso di ripartenza.
Infine, senza alcun dubbio, l'amore è inscindibile
dalla vita stessa, ne è parte essenziale e qualunque sia il risultato finale,
va considerato come un dono ricevuto e già solo per questo,
profondamente ed intrinsecamente positivo.

Boite Magique Laeken 21.11.06
Otto

09 novembre 2006

8360-Novembre


Scrivo come il vento,
che deve sfiorare le cime degli alberi e dei palazzi di fronte;
non lo vedo, ma lo sento ed immagino…

immagina con me!

Tenendosi per mano, toccandosi ripetutamente, cercandosi.
E non chiedermi parole,
non cercarle,
diventa sorda per un attimo e muta,
in qualcosa di delicato che si alimenta di luce e di ombra,
ne fiore ne quercia,
solo il tempo d’un brivido sottile.
Perdere il senso,
dimenticarsi dei vestiti, del cellulare, delle scarpe di cuoio…
ama il fango, pur freddo ed apparentemente putrido…
cerca il contatto con questa terra di Novembre, che
tanto sembra morire;
carezza le foglie che dal verde rincorrono il giallo,
come quei figli che non hai avuto
che tante mamme hanno già perduto,
e guardale…
si è vero;
da quegli alberi dove poc’anzi,
sventolavano come ventagli nel caldo d’estate;
d’un estate che adesso sembra mai esistita…

…sono tutte morte, da pochissimo, da tanto…
da sempre?

E cerchi di farti calore, pensando ad un sole lontano,
ad un sale che bruciava gli occhi e mordeva le labbra,
del costume che arrossava,
di quel odore d’acerbo e drammatico,
come a mezzogiorno, quando l’ombra scompare,
e l’asfalto comincia a fumare;

Per me in quelle estati,
esisteva solo il mare ed il giocare…
mentre qualcosa s’insinuava
tra le pieghe d’un sorriso,
o d’un cercarsi con gli occhi…

Quante estati da allora e quante altre storie…

Magari è proprio questo!
Questo essermi scottato più volte,
come al sole e all’amore…

Allora una forma di saggezza che,
almeno,
il tempo con le rughe, le calvizie o un certo
marasma diffuso, ti porta.

Ed io parto,
così in questo mare di foglie,
il mese dei morti dove tutto sembra morire,
e che invece è quella pausa necessaria,
quella terra di mezzo dove tutti dovrebbero passare
invece di sfuggirla ricercando una qualche estate lontana.
Un mese, col freddo e l’umidità penetranti,
che potrebbe valere il senso d’uno stringersi
forte e d’un amarsi un po’di più...


che è notte,
“ed in una notte come questa tutto può accadere”



07 novembre 2006

8360-incontro nella nebbia

ad Annina

Ombre si diradano, potere d'un sorriso
che è notte ed in una notte come questa tutto può accadere...


Poi la luna, la Luna che è già di per se magica,
come non può soffiar vento nelle ali;
negli occhi,
pur tristezze e polveri,
pur cose che non avresti voluto vedere,
luci che non hai trovato quando oltremodo necessarie;

quegli occhi, piccole luci in attesa;

percepirle scoprendole in un contesto dove l'eccesso è pregio,
discrete, sincere.

E non guardare, eccesso di cinismo, lasciare al barbaro olfatto
l'ardua sentenza...
scoprendola molto oltre, troppo altrove,
un luogo senza ombre, luce diffusa e caldo;

i cocci si riassemblano magicamente,
le ferite mai esistite,
brillore di scorgimento,
di fluire confluendo...

Senza alcuna forzatura, cosi',
come se da una vita e per una vita,
cerco le tue ombre per svegliarmi e riaddormentarmi,
perdendo il controllo del sorriso,
i filtri, corazze ed il resto.

Scontro inevitabile;
senza rumore, senza clamore.

Sfioro la tua pelle, ne respiro avido l'aura, cerco i segreti
con la gioia d'un bambino alla caccia al tesoro e come lui
quasi sorpreso e spaventato nel trovarli!

...e vorrei dirti tutto di me;
darti tutto, senza remore...
lo faccio senza pensare,
d'un istinto che pensavo estinto;

"potrei parlarti per ore e tu per ore ascoltarmi solo perchè ti piacciono i miei occhi...",
scrivevo senza ancora conoscerti, senza sapere che lo facevo per te, e che vale anche per me.
Il mattino s'è levato, lavando e rigenerando, la nebbia si dirada con la stessa inesorabilità di quando è venuta,
con il sorriso di chi sa dove andare e cosa fare,
anch'io ti guardo,
senza pudore;
cerco il contatto(e lo cercherò sempre)
lo trovo...

Il tuo sorriso, la pelle distesa che cerca la mia senza attesa,
il tuo respiro, che può più di tante inutili parole;

potere dell'alchimia;
che valgono, servono le ombre e le nebbie, per poi
meglio apprezzare la bellezza, l'energia, la potenza vitale ...
della luce!

Non cosa ci riserva il destino;
so che come ho sempre fatto lo accetterò,
col broncio la lacrima o il sorriso che sia,
e che lo ringrazio da adesso,
per averti incontrata,
noi,
come due naufraghi, nella nebbia...