31 dicembre 2005

8a360-2006


...qualche parola di troppo
il tempo giusto
d'un silenzio,
la scia luminosa
d'un sorriso nella notte
già tracimano
le grondaie di neve
come calici
di
mille
bollicine
frizzanti
un momento-tra profondità-ricerca della materia
v i r ò c i e l
il senso d'un limite sempre più chiaro
in-una-notte-come-questa
questa mia
L'uomo che regge la luna
che se la vedi
può sembrare un sorriso e per l'inchino,
in movimento
un augurio sincero...



30 dicembre 2005

8360-l'abisso



sporgersi ingenui sull'abisso
come piccoli steli di piante
ora morte
che il vento sospinge
come carte odoranti
di melanzane arrostite
innocenti bandiere
di gite in altura...
e quell'aria febbrile
quel vuoto ostinato
e drammatico
che solo vorrebbe
l' aquila...
ed i suoi occhi
rapaci

8360-l'uomo che regge la luna



Dovevo farlo.

L’avevo lasciato da solo in un bar a Bruxelles (pur amato dal propietario), in quello "sforzo d’assecondar la luna" che poteva aver bisogno piuttosto di un aiutino(pur solo morale), e non certamente di maltrattamenti(o iper attenzioni, che in questo senso potrebbero esser segno d'amore "estremo")...ho aspettato che chi aveva compiuto il danno lo riportasse dopo aver tentato di ripararlo (e per fortuna senza manomissioni)...dovevo recuperarlo...
e l’ho fatto...prendendo il giusto tempo, riconquistandolo lentamente e con circospezione nel garage-atelier dove l’avevo posato.

Bisognava rinsaldare le giunture con dei perni di maggiore diametro, ritoccare qualche scheggiatura, e potevo farlo solo io, che un po come Geppetto, nel 2002 l'avevo assemblato.

Ho capito d’esservi riuscito, quando una volta finito, come ogni attore o umilservitore che si rispetti, mi ha fatto l’inchino...



L'uomo che regge la luna, è una "sculturetta"(scultura-silhouette) in legno riciclato-recuperato, la prima d'una serie di "personaggi con storie" sfociata in un esposizione dal titolo "Legni alla deriva*, sculture ed "alte" storie".
E' un pezzo unico, che potrebbe esser riprodotto in altri materiali-dimensioni e diventare da "piccola serie", proponibile in kit di montaggio e personalizzazione.Sorta di giocattolo teatrale.Progetto in corso.
Proposte o info, nei commenti.

*dalla provenienza piuttosta marina dei legni riciclati(oltre che metaforica)

29 dicembre 2005

8360-10

canzone consigliata per la lettura, quella che vi fa stare bene...

Sono da poco rientrato da una piacevole serata...
e mentre dalla cucina la fine dell'ululato del bollitore mi segnala che l'acqua per il the verde che vorrei "farmi" è pronta,
come mia abitudine, mi faccio un giro delle notizie, per sapere cosa è accaduto "mentre io conversavo e mangiavo in completo e “conquistato” relax.
Due notizie completamento opposte e che per assurdo si ricollegano in una mia ricerca sui simboli...

La prima
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/12_Dicembre/29/incendi.shtml
un incendio di grandi proporzioni in Texas ed Oklahoma(U.s.a.) e con morti sospinto da venti e temperature inusuali per la stagione, conferma qualcosa che stiamo vivendo e vedendo troppo spesso negli ultimi tempi...il cambio del clima, che può essere una cantilena allarmistica opinabile, scegliendo quello o questo scienziato o corrente di pensiero, università, ma molto meno se si considera la cadenza, "a vista d'occhio" dei "fattacci" potenzialmente legati.

La seconda http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/12_Dicembre/28/austria.shtml
è la visione che hanno alcuni artisti austriaci dell'Europa, ed il lavoro che hanno "partorito"(citazione obbligata).
Di queste proposte forti (l'origine del mondo o terra-terra la curiosità "a chi appartiene la cosa in questione"?) e di cattivo gusto come quelle delle ammucchiate con maschere politiche che trovo anche banali, quella della sostituzione delle stelle con una serie di simboli altamente riconoscibili mi sembra la più vera ed inquietante.
Lascio libero arbitrio...ma posso solo "usare" questo come esempio dell'utilità della creazione artistica "cazzuta", degli artisti che sono in grado o messi, di farlo, stimolo ultranecessario alla riflessione. Il soggetto Europa, la strana combina di simboli che si nascondono dietro le molto canonico-positive stelle, per me che adesso vivo a Bruxelles, è poi un argomento largo e meritorio d'approfondimento. Ma l'impressione molto generale del mondo che orbita nella commissione, dopo casuali incontri "umani", non è delle più piacevoli; ma ripeto è un argomento da approfondire e magari, "giornalisticamente "documentare.

Per ritornare alla prima, c'è qualcosa di antecedente di circa un paio di mesi, un mio disegno(un appunto "captato", niente di saputo o ricordato) che allego, confermato in maniera casuale nella cena stasera, e quindi alla notizia stessa, che potrebbe essere il simbolo, altro, da decodificare...lo lascio sospeso...ma posso dire che ha a che fare con una certa leggenda-profezia degli indiani d'america Hopi...



28 dicembre 2005

8360-9

canzone consigliata per la lettura, Fabrizio De Andrè, "La città vecchia"

La catastrofe nella catastrofe
è anche il senso o uno, della vita?
Nel senso, che , se accade qualcosa, in qualche modo un corso si interrompe, per magari riprendersi deviato, amplificato-ridotto-disperso...

Lo tsunami è stata una catastrofe fisica immane;
come tale necessita di larghi ed ancor "ferenti" assestamenti.

A più livelli, e come dall'articolo aggiunto in link, forme.

Come fidarsi dell'uomo in generale, se oramai è stranoto che ad i pregi associa spesso difetti consequenziali che posso alle volte esser finanche maggiori...

Organizzazioni umanitarie regolate da "terribili"meccanismi di selezione, che rasentano il settarismo, come per ricordi adolescenziali le associazioni cattoliche, i circoli, tutte quelle piccole e medie associazioni di individui, fregiati di marchio "chiaramente" riconoscibile...e la misura della pericolosità potrebbe finanche essere di pari con l'efficacia dello stesso...posso dirlo forte, perchè la considero una delle mie più forti e pericolose sotto questo aspetto, capacità "artistiche"(una mia ricerca in corso è proprio i simboli, per evitare di lanciare messaggi senza saperne il significato!)

Come pensare che da suddette organizzazioni, che in maniera altrettanto improvvisa come la catastrofe stessa si ritrovano a gestire milioni e milioni di euro-dollari o cosa, ci sia una lucidità ed un rigore "scientifico", quando esse stesse sono nate da dinamiche piuttosto "spettacolari"* che con la scienza rasentano gli antipodi?

Basta leggere i nomi e le sigle per rendersi conto su quali fondamenti poggiano...ora non vorrei fare di tutta un erba un fascio, ci mancherebbe...potrei dire che in una realtà caotica come quella che ci circonda, dove le certezze reali, provabili, "toccabili", sono pochissime, tanto vale scendere sul terreno (questo in tutti i sensi anche metaforici, significa affrontare i problemi in maniera diretta...se un tubo dell’acqua si rompe provare in quel punto con uno straccio a rallentare il flusso e poi chiamare l’idraulico...un modo di contrastare la virtualizzazione ed il rincoglionimento che ne deriva!);
mi spiego...invece di mettere mille euro sul conto di una di queste associazioni (che avrà comunque e largamente quello che chiede...) si prendono come somma da gestire PRO...in pratica?Vai dall'artigiano a comprare il regalo che avresti comprato dall'importatore...la differenza ed il risparmio che avresti chiesto a quest'ultimo (non mi dite che non chiedete mai un piccolo sconto!) la versi senza batter ciglio (e magari sentendoti bene, perchè il beneficiario reale lo hai davanti, ed il suo lavoro unico lo avrai solo per te!) al primo. Poi continuando potrei dire invece di andare al grande supermercato (o almeno solo alcune cose speciali) le compri pagandole il giusto (ma sicuramente in più...) e la famosa differenza la attingi sempre da quel PRO.
E potrei aggiungerne ancora di esempi, ma in sostanza vedi e scegli dove mettere il tuo "senso d'aiuto"(più che quelle parole che mi infastidiscono come benevolenza, carità, sostegno...).

E sopratutto, chi ha questo senso d'aiuto, dono magico ed al limite soprannaturale, ed a farsi i conti sono in tanti sparsi per il mondo (fortunatamente), consiglio ed auspico, che lo applichino sempre, e ripeto soprattutto nel micro-quotidiano, diffidando in generale, degli aiuti a distanza...

Perchè nella vita “ci vogliono le palle sempre”, anche per fare beneficenza!

*http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/12_Dicembre/27/montefiori.shtml

27 dicembre 2005

8360-8

canzone consigliata per la lettura, Camaron de la Isla, "Volando voy"


No comment(vedi anche 8360-5 http://8a360.blogspot.com/2005/12/8360-5.html)

http://www.repubblica.it/2005/l/sezioni/cronaca/rivopendola/lemail3/lemail3.html

(Volando voy,
volando vengo.
Por el camino
yo me entretengo.
Enamorao de la vida
aunque a veces duela...
Señoras y señores
sepan ustedes,
que la flor de la noche
es pa' quien la merece.
Porque a mi me va mucho
la marcha tropical,
y los cariños en la frontera,
me van.*)

*http://www.flamenco-world.com/magazine/camaron/gamboa/e9.htm

8360-7

rumore di macchine, qualche aereo, un paio di tram

...quattro passi per respirare...e mi ritrovo a guardare il cielo.
lo fotografo perchè mi dico, devo alternare fiumi di parole, a "silenzi immagine"...
ed ho rivisto un tramonto...si...ho preso anche freddo,
ma ne è valsa la pena!


eppure non sembrerebbe Bruxelles...o sbaglio?


26 dicembre 2005

8360-urbi et orbi



Mi permetto anatemicamente di commentare in neretto un articolo dell’Ansa e credo alcune frasi reali del Papa; non me ne vogliate (ma accetto da ora critiche e reazioni), lo faccio nel tentativo di conciliare ardore passionale ed intelletto appassionato; lo faccio con il cuore da una mano e la spada dall’altra, sincero come non mi sono mai sentito, ed eccitato come un bambino che comincia a cavalcare le parole, quasi al limite del distacco dal suolo…

CITTA' DEL VATICANO –Bruxelles.
L'umanità "unita" può sconfiggere le "minacce" che gravano su di essa, dal terrorismo alle "condizioni di povertà umiliante di milioni di persone", alle armi e al degrado ambientale. Solo se le religioni si uniscono fino a scomparire in un senso “di civiltà collettivo”. L'uomo tecnologico rischia l' atrofia spirituale e potrebbe essere vittima degli stessi "successi" della propria intelligenza. Mi sembra che sia largamente vittima e se questa è l’intelligenza… Queste le preoccupazioni di Benedetto XVI nel giorno di Natale, il suo primo da Papa, quando per la prima volta rivolge "alla città e al mondo" il messaggio natalizio. Un messaggio tutto teso a incitare l' "uomo moderno, adulto eppure talora debole nel pensiero e nella volontà" a lasciarsi "prendere per mano dal bambino di Betlemme".E non solo da lui. Avremmo tanto da imparare dai bambini tutti, di tutti i colori, le religioni, le latitudini…per loro non c’è bisogno di traduttori, di mediatori…(magari di coordinatori-maestri seri, che non oppongono ma fluidificano…)ho viaggiato un poco* per dirlo…loro ti guardano senza strutture, senza filtri senza bandierebaracchebaldracche….

Lo scacchiere internazionale che papa Ratzinger propone alla riflessione dei fedeli spazia inoltre dall'Africa, con la crisi umanitaria del Darfur, all'America Latina, la Terra Santa, Iraq e Libano, fino alla Penisola coreana a ai Paesi asiatici. Per tutti chiede pace il Papa che ha scelto di chiamarsi Benedetto, come il santo che pose le basi della civilizzazione europea, e come il Papa che denunciò la prima guerra mondiale come "inutile strage"(ne avrebbero dovuto fare salami o polpette?). Nonostante le preoccupazioni segnalate, papa Ratzinger è comunque certo che "l'umanità unita" potrà affrontare le minacce e edificare "un nuovo ordine mondiale". E che l'uomo moderno saprà rivedere il suo "rapporto con il mondo e il modo di concepire la libertà". Per l'"Urbi et Orbi" “A Roma ed al Mondo, seguito in 68 paesi del mondo grazie a 111 televisioni, papa Ratzinger ha scelto uno stile di meditazione che si discosta dai messaggi degli ultimi anni wojtyliani, più brevi e poetici, mentre per i saluti conclusivi ha scelto 33 lingue del mondo, oltre la metà della sessantina del predecessore. Davanti a circa quarantamila persone - poche come sempre avviene la mattina di Natale, complici quest'anno anche la pioggia e il freddo(che si facessero rapporti auditel anche col Papa per caso?) - Benedetto XVI, sorridente e avvolto in un mantello dorato, ha sviluppato una meditazione sulla necessità che "uomini e donne del terzo millennio" si facciano "prendere per mano" dal bimbo di Betlemme, e "accolgano il Salvatore".Questa generazione, riflette il Papa, gode i frutti dei traguardi raggiunti lo scorso millennio in campo "tecnico e scientifico" e può disporre di "vaste risorse materiali".Diciamo anche che non possiamo fare altrimenti, è un dono che primo paghiamo caro e secondo non possiamo rifiutare. Ma sull'uomo "dell'era tecnologica" incombe il pericolo di restare "vittima degli stessi successi della sua intelligenza e dei risultati delle sue capacità operative, se va incontro a una atrofia spirituale, a un vuoto di cuore". Il problema non è il cuore ma la mente, e come si interpretano…
per me la mente è più legata allo spirito, in quanto spiritualità,consapevolezza dell’esperienza, ideale...ed il cuore, muscolo, passione, corporalità, che potrebbe ricongiungere lo spirito nel concetto generale di anima...é inutile ricordare che come natura insegna, l'ideale sarebbe che stessero in equilibrio ed in quanto entrambi fragili si fortificassero unendosi... ma spesso è il cuore quello che finisce per prendere il sopravvento, un essere umano solo cuore che reagisce automaticamente è largamente manipolabile e potenzialmente pericoloso… basta vedere come questo canale “animale” viene sfruttato “da chi vuol venderci a tutti i costi qualcosa” nel migliore dei casi, e diventa vittima sacrificale di tutte le forme di estremismo nel peggiore.
E’ al cuore, ai messaggi reconditi che lo stimolano, che il pubblicitario o il dittatore (prendendoli come estremi, ci mancherebbe!), come una sorta di demone tentatore si rivolge per far breccia…E’ la mente che deve connettersi allo spirito, non il cuore...è scientificamente provato che non è il cuore ad autopulsare ma risponde agli impulsi che la mente gli invia. Da una parte che noi non gestiamo (e che non è la sola).
Il Dio incarnato, prosegue il Papa, interpella "la libertà" dell'uomo e chiede di "rivedere il rapporto con la vita e il modo di concepirla". Si parla spesso di epoca moderna come "risveglio dal sonno della ragione" a me sembrerebbe il contrario! ma, ammonisce Benedetto XVI, "senza Cristo la luce della ragione non basta a illuminare l'uomo e il mondo"
E potrebbe anche essere inutile se si vivesse col sole o ci si accontentasse di qualche fuoco o il pallore della luna...senza metafore, per me l’uomo non deve più nascondersi in vestiti (che non significa per forza denudarsi fisicamente, cosa che tralatro ogni tanto farebbe bene) e orpelli, ne sotto l’ala protettrice e ”conveniente” delle religioni, di quella Cristiano Cattolica in particolare. Per vedere meglio in certi casi, non è necessario illuminare più forte, ma levarsi i paraocchi, gli occhiali, in una parola sola, avere il coraggio di farlo veramente.

E non è facile...perché per istinto davanti ad un pericolo gli occhi tendono a chiudersi…(quindi lavoro, esercizio...per generazioni forse)
Allora ciò che l'uomo "moderno, adulto eppure talora debole nel pensiero e nella volontà"Non esiste un uomo moderno ed adulto, in buona parte per colpa delle religioni, dei limiti e delle paure che ci hanno indotto alla nascita ed in formazione, e questo non lo dico io ma i fatti che accadono, vecchi come la storia del mondo...esiste piuttosto un progresso enorme nei mezzi, gli accessori, gli strumenti...ed è questo che in buona parte alimenta i miei timori... con queste riflessioni ed in tutto il mio agire o tentativo di, cerco di "diventare moderno"...analizzare, considerare, decifrare, provocare in altre coscienze, prendere posizioni e difenderle, sbagliare e perciò imparare, porsi con quel molto filosofico "e pecchè?" di Pulcinella**...l'unica via...e se da questo excursus dovesse focalizzarsi, materializzarsi una sorta di male, combatterlo "con le armi della poesia", e magari non da solo" deve fare è farsi prendere per mano da Cristo e impegnarsi nella "edificazione di un nuovo ordine mondiale, fondato su giusti rapporti etici ed economici", in cui l'umanità "unita" riscopra la coscienza di essere "famiglia" e affronti le minacce che incombono su di essa: terrorismo, povertà che umilia "milioni di esseri umani", proliferazione di armi, pandemie e degrado ambientale "che pone a rischio il futuro del pianeta". A tutti il Papa chiede infine di "accettare il paradosso del Natale", di un "Creatore dell'universo ridotto all'impotenza di un neonato". Ma perché invece di fare discorsi al pubblico (che mi suonano come il meccanico che invece di farlo e basta, ti spiega tecnicamente e nei dettagli a te, che non sai una mazza di meccanica ne ingegneria in generale, come bisogna riparare il motore…) non agisce con chi dovere (e voglio proprio vedere chi ,almeno in occidente, rifiuterebbe una tale convocazione…) e utilizzasse questa "spasa di telecamere e giornalisti" per illustrare nel dettaglio l’azione da compiere?
Le armi proliferano semplicemente perché non si fermano gli interessi economici, i governi, le fabbriche e gli operai che le producono e non perché viene a piovere dove qualcuno ha seminato proiettili! (Si!Credo che per induzione da “generazione e maneggiamento”tutti questi attori sono addirittura da ritenersi complici taciti dei crimini che le stesse commetteranno)
Poi il vero aiuto che “Lui” può dare alla salvaguardia del pianeta è cominciare a far levare le antenne di Radio Maria che a Roma interferiscono finanche con i televisori(che sarebbe l'ultimo dei danni se non un beneficio!), e stesso discorso che per le armi, si focalizzi e si punti “dritto”. Il vero problema del terrorismo poi, non è il soggetto stesso, peraltro molto volatile e generalistico, ma la paura incontrollata che genera, le reazioni “tipo guerra preventiva” e di consequenza "produzione di armi"…ed il vero paradosso del Natale infine non è un bimbo che nasce ma le migliaia che muoiono di fame mentre noi, paesi evoluti soffriamo l'obesità e nelle feste suddette, il surplus di cibo!

Il primo Urbi et Orbi natalizio di papa Ratzinger ha rispettato la coreografia consolidata dalla tradizione (ma perché invece di fare parate non si distribuiscono panettoni, pastarelle e bevande calde? in tutti i paesi coperti dallo "spettacolo"?), con le bande militari(!!!) che hanno aperto la cerimonia e l'hanno conclusa eseguendo gli inni pontificio e italiano, e il reparto delle Guardie Svizzere in divisa di gala. Grande entusiasmo tra la folla, che ha acclamato e applaudito il Papa. Alla fine, come sempre, per tutti l'indulgenza plenaria. =“la remissione di tutta la pena temporale connessa alla remissione dei peccati”della serie alzo le mani=nun aggie fatt’ nient…tutti assolti, è natale...poi mi domando perché mi viene naturale la rima “A Natale ogni scherzo vale…”

*da osservatore, memorizzatore ed anche spesso giocherellone…i posti? Giappone, Stati Uniti del sud,Svezia,Inghilterra, Irlanda, Francia, Spagna, Portogallo, Svizzera,Olanda, Grecia, Belgio dove attualmente vivo, Germania, Olanda, Tunisia, Egitto. e non ultimo concedetemelo Castellammare di Stabia (ci mancherebbe ci ho vissuto 30 anni)!
Aggiungo che se riesco ad essere credibile e creduto qui a Bruxelles, sarà mio grande piacere ed onore, sicuro di apprendere tantissimo,“collaborare” con i bambini in stage e workshop di creazione-ricreazione ed è una delle mie speranze-aspettative progettuali e lavorative per il 2006.


**consiglio la lettura del libro "Pulcinella il filosofo che fù chiamato pazzo" di Romeo De Maio, Sansoni Editore

25 dicembre 2005

8360-6


canzone consigliata per la lettura, bieningan, Spiritual Music Of The Aboriginals

Il cielo chiaro, l’aria pungente(foto)…ed oggi è Natale!
Immagino e spero che tutti abbiate passato una buona serata, cena familiare o amicale.Per quello che mi riguardo, mi sono ritrovato invitato in una simpatica festa ad 8, e dopo le conoscenze di rito, a più riprese e più livelli, in discussioni interessanti.

Questo fino a quando, qualcuna, una delle tre amiche della padrona di casa, eravamo 4 e 4(oltre al fidanzato di quest’ultima, io ed altri due), non ha trovato di meglio da fare che “fumare” gli innocui e molto intellettuali “spinelli”.Lentamente il tono ed il livello delle comunicazioni, che rimanevano libere e volatili è cominciato inesorabilmente ad abbassarsi.Potrei dire che una di loro particolarmente brillante ha cominciato a prendere qualunque complimento come una forma di seduzione (e non d'ispirazione, vedi foto), l’amica, ha imposto il suo ipod e la sua disordinata musica, e l’altra, che rimaneva lucida per patriottismo si è adeguata…la proprietaria presa dalla stanchezza ha cominciato a glissarsi, il fidanzato simpatico ad adeguarsi, e noi i tre “uomini” a provare a comunicare…
qualcosa è passato con uno dei due, per affinità fotografica…mi ha regalato, per la verità lo ha fatto a tutti, una sua foto di Berlino, suo ultimo viaggio fotografico.(il suo sito www.o-vanderaa.com)
Di li a poco tutti si sono alzati

le tre amiche mentre io ed il fotografo provavamo a scambiarci i contatti, ci hanno interrotto a più riprese per salutarci come di rito, col bacetto ed il ci vediamo, e la loro sconquassata presenza di “futile fascino femminile”…
Ho avuto giusto il tempo di salutare i padroni di casa che tutti erano partiti, come se stesse per scoppiare una bomba…

(vi ricordate la festa in "Jhonny Stecchino?")...
Rientrato alla macchina, mi sono sparato il cd della House of Blues…con lo stomaco pieno di raclette(fonduta ai formaggi), ed una strana sensazione di disturbo diffusa.
Potrei menarvela…ma lo ripenso, l’ho magari anche già detto e ripetuto…
Rincoglionirsi non serve, perché lo siamo già di natura

oggi servirebbe, urgerebbe svegliarsi…
le droghe come fuga da una realtà già in fugasono uno spreco di soldi ed energie vitali...ma...ognuno vive e si diverte come crede, e poi non è per forza detto che una serata con 4 estranei e 2 semi (la coppia l’avevo già vista una volta) debba essere un incontro umano in un posto dove il concetto di piazza è improponibile per ragioni climatiche...potrebbe anche essere "per cibo o per vedere un modo di decorare una casa", il quadro che hanno scelto sul camino (visto che per fedeltà non considero altre soluzioni)…bisognerebbe muoversi con circospezione?
Trattare umani come oggetti da museo, sfiorarli, restare molto in superficie…oppure fumare e bere alcool per adeguarsi-abbassarsi al livello del gruppo…ma questo non sono io! (almeno non come una forma di tattica imposta o standard).

Meglio raggiungere naturalmente e se, subito i limiti e passare altrove…anche perché troppo spesso la condivisione è un illusione…
tentandoci sempre però, alla ricerca di fratelli

con il cuore in una mano e la spada nell’altra…

E diffidare degli inviti per cene intellettuali…

24 dicembre 2005

eccomi qua

(il disegno nel mio montaggio è di A.Pazienza, ed un pensiero è per lui)

...comincio così una nuova avventura.
magari perchè mi dico, mi domando spesso se non vi invado con le mail 8360-blabla.
Troppo per non infastidire me stesso.
Allora se dovevo dare un motivo al perchè ho deciso di rendermi blog, eccolofatto!
e visto che il giorno è veramente speciale, per dar vita a qualcosa intendo, o "qualcuno", cosa inaspettatamente e pur sorprendentemente casuale, allora rimanendo nel "mente" ma sincero...
buon natale a tutti, che questo spirito di fratellanza e gioia, di magnamagna e regalia, di buonaggine diffusa, duri anche domani e domani ancora e ancora...

Poi per continuare lo spirito "informativo-ricreativo" di questo mio esistere-resistere, vi allegherò anche qualche link trovato in rete. Che possa per spiragli o spifferi, darvi un idea, che sarà la vostra personale e qualora rispondiate alle "provocazioni", condivisibile come auspico.

http://it.news.yahoo.com/21122005/58/in-fiamme-albero-natale-aspetta-i-soccorsi-nudo-tetto.html

21 dicembre 2005

8360-5



musica consigliata per la lettura Paolo Conte, "Il treno va" da NOVECENTO

Il miracolo di natale
...
Io coi treni ho viaggiato.
All’epoca c’era ancora il Parigi Express.
Da Napoli...
Ed ancor prima, il vero “primo grande viaggio da solo” l'ho fatto a diciotto anni, sbalzato nella vita con il calcio poderoso della morte di mia madre, verso una caserma in Friuli che se fosse stato il fronte d’una qualche guerra del “cazzo” sarebbe stato lo stesso(niente contro il posto, che anzi amo come patria di Pasolini e luogo di frontiera, ma per la situazione-contesto).

Da allora…il rumore delle giunture dei binari amplificato da tetto curvo e dai pannelli in formica finto legno dei rivestimenti e che variava a seconda della velocità si è in qualche modo inciso nel mio disco della vita.
Tatam tatam tutumb tutumb tatam…
(...ed al passaggio a livello di Pagani, con mio Nonno, non ci passavo, ma mi fermavo…a vedere i treni!Giusto per…)

Poi vedo le immagini, magia (non mi stancherò mai di dirlo) di Internèt (si proprio così con leggero accento dialettale partenopeo) di Roccasecca. ”Streets of fire”canta il Boss (Bruce Springsteen), le chitarre e la voce si contorcono come quelle lamiere…e per una volta gioisco…solo feriti, pur gravi, al momento che scrivo, sperando che migliorino.

Un miracolo…quello che tutti noi dobbiamo cominciare ad invocare quando ci muoviamo, viaggiando per cieli per strade e rotaie, ed aggiungo, viviamo.
Si perché in questo mondo che ci vendono (o vendiamo?) ipertecnologico, bisogna cominciare a diffidare dei tagli di bilancio, del “semiautomatismo”, del superficialismo che tradotto in pratica-papele-papele…la stupidità congenita e tipicamente umana. (alla cui unica solo speranza di opposizione frappongo la riflessione)
Poi mi. ci, spiegheranno come un treno possa scontrare un altro fermo, in pieno giorno ed ottima visibilità, alla velocità di 120kmh.
Lo faranno per voce di un umano abilitato ed istruito, frasi di circostanza, mimica facciale abbigliamento, taglio della luce tono della voce.(magari mezzo parente e sicuramente figlio di “un certo modo di fare informazione).
Ed il tempo che passerà per avere questa bella notizia, sarà la misura della diffidenza al reale, ed inversamente al miracolo.
Mi sparo un”Blues at Sunrise” Di Albert King con Stevie Ray Vaughan, e con il pensiero urlo, al ritmo della "chitarra arrampicatrice saltellante ballerina"…a quelli che, responsabili dell’immagine di Trenitalia, continuano a spender soldi inutili in pubblicità ed altre minchiate, mentre l’unica cosa che dovrebbero fare e far funzionare quello che c’è, e far lavorare chi è in grado o istruito ed aggiungo motivato nel farlo…parlano di treni vecchi da sostituire, quando per me il parametro da attuare è un altro…quando non sei in grado (e non lo sono!.., benedetto il dio se penso a quante volte…!) di assicurare una manutenzione perfetta e puntuale, meglio un treno vecchio, ma con i finestrini che scendono e che si rialzano muscolarmente,(e magari ti permettono di fare “il figo con qualche pollastrella”) (magari ogni tanto un minimo oliati!), pulito come solo una donnina del sud (che spende milioni di euro in detersivi e disinfettanti-senza alcun razzismo ma da sondaggio e giusto per esempio, ci mancherebbe…io sono africano!) sa fare, invece che un eurocapocchia, con l’aria condizionata rotta, guarda caso a 40° gradi all’ombra e con il piccolo dettaglio, sempre per risparmiare, che i finestrini doppivetro sono ben sigillati.
Il miracolo di natale allora è l’unica testimonianza vera che un Dio c’è, e che “tapina la tecnologia”, (e sconfitta di predicatori…che vorrebbero un approccio più “logico”), dobbiamo sempre di più evocare e ringraziare.
Anzi “ripropongo” degli altari sacrificali in Suo nome (rimanendo sul vago per evitare altri conflitti religiosi), ma non di umani (anche se tutti i divi e divetti (ambosessi-parcondiciamente) della televisione italiana li vedrei in un reality et definity show…), di tutte queste belline tecnologie come ad esempio gli ipod o podcast (casto o castro?...io lo comprerei solo se si auto ricaricasse per movimento, o lasciato al sole, o che ci pensino se vogliono vendermelo!), e festeggiare il tutto al ritmo di tammurriate (che funzionano senza elettricità così da ridurre al massimo inconvenienti tecnici, e soprattutto quelli che lo annuncerebbero realmente dispiaciuti!) e detto alla napoletana,finire la nottata “a tarallucci e vino”…
(che forse-conoscendo il viagrale sussulto della combinazione molto sensoriale di “tammorre sudore femmine e vino” ci scappa pure quella storiella vecchia come il mondo di quando Adamo prese la mano di Eva o Eva di Adamo ed anatomicamente ci ridussero ad uomini(lo trovo più logico che la mela!)…ma questa è un altra storia…)

Tatam tatam tutumb tutumb tatam…

17 dicembre 2005

8360-4

...in effetti...vi scrivo e lo penso, che la vita va vissuta...da vivi...
per un attimo, rabbrividendo, ho la paura di rubarvi del tempo reale in maniera virtuale...ma quasi subito mi rassereno...le mail sono come "message in the bottle", lasciati alla deriva anche se più indirizzate, ma che lasciano ampiamente la scelta, l'opzione.
Quindi non me la menerò più, non avendo un segno chiaro di "smetterla" che comunque esorto, continuo.

Ma rimanendo sul concetto, non è mai tempo perso cercare di capire qualcosa o qualcuno...non tanto per il risultato-persona-situazione che si potrebbe conseguire, ma per l'attitudine necessaria, l'elasticità, il rimanere un minimo "possibilisti-vaffanculisti"...
Andare a quel paese, o mandatici, può essere un sano modo di ricambio ricircolo, riciclo.
Magari non vi piace l'idea d'esser pubblico, ed io, l'attore?
Se pure fosse, è una presa di parola temporanea, che lascia spazio e tempo alla risposta…quindi
…fatemelo sapere!
Poi vi aggiungo questa nuova notizia.
L'ho letta a metà tra "l'ammiro e il disgusto" come spesso succede.
Ma la trovavo interessante per provare a capire una dinamica decisamente attuale...a me conferma il fatto che non è la sola intelligenza e la mancanza della stessa, ma anche l’interpretazione della realtà a creare “danni”.
Dalla penna al mitra, mi suona maledettamente male.
Un affermazione, un ideale può non esser condiviso, e democraticamente, in maniera civile, deve prevedere una risposta.
Una mitragliata ben mirata non lascia replica.
L’unica risposta che si può attendere è sulla stessa linea d’onda, da qualcun altro in un pericoloso e ingestibile effetto domino..
Il problema è fisico…se leggete attentamente l’articolo, il punto per essere ammesso nei marines, è il superamento d’una prova fisica “al limite”.
Adrenalina fisica, più simile allo sport, pur estremo, ma mai “offensivo”.
Adrenalina che sicuramente si può provare armeggiando un m16, a collimare ad “annichilire”, prendendo la parola da un video della ridicola guerra dei ponti del contingente “soldati della domenica” Italiano, ma che resta mentale, ed in quanto tale, non minata-bilanciata dallo sforzo fisico, decisamente pericolosa.
Potrei rispolverare, in alternativa, il mitico fate l’amore…ma con i tempi che corrono si rischierebbe di fare il salto nella brace…cosa propongo?
Fate quello che sentite più giusto, ma dopo una lunga riflessione!
E se anche voi, come il “nostro” dell’articolo decideste di passare quella prova…beh, vi auguro di superarla tanto bene da esser presi per le prossime olimpiadi…

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/12_Dicembre/16/marines.shtml

15 dicembre 2005

8360-proposit


...anch'io vago alla ricerca di fratelli.
Lo faccio fisicamente con Furgotto*, che è un pò ronzinante (un vw T2 del 65), lo faccio a piedi, ed ultimamente sul web (guarda un pò....).Ho un nome-numero d'arte, 8 che è la parte iniziale d'un cognome oltremodo teutonico e regale.
8a360 (8 a 360°) è la direzione unica che non ho preso, la scelta unica che non ho fatto.Ho lasciato l'amore fiorire, alimentandolo, ho sfiorato il mondo della tv-soap e del cinema sperimentale e del teatro giovane, senza trovare fratelli.Ho sempre cercato il contatto...la materia...si trasforma...detesto inquinare...legni alla deriva ed alte storie, erano sagome personaggi venuti dal mare e che io per caso prima, passeggiando sulla battigia nera del gigante-potente-fratello Vesuvio, per volontà poi, ho rianimato, o almeno tentato.Perché credo non esista “un'esperienza lavorativa” ma di vita.Per me l'arte non può essere concepita come un lavoro ad ore, ne un artista come una lampadina che si accende e si spegne. Non conosco bene il lavoro di Paolini, ma già quel poco che ho sentito, "sentito"mi fa dire senza ruffianeria che lo ammiro.Ammiro le persone che opinano, che dubitano, che pensano.C'è una guerra in atto...la più parte delle cose, degli spazi, delle "comunicazioni", create pensate da persone che studiano per farlo, ci esortano quasi, se non costringono, "a non pensare"(chissà perché hanno sempre un alternativa da offrirci...)Merita attenzione e riflessione un uomo-artista, che rubando spazio alla pubblicità, crea spazi ragionati e facilmente assimilabili su argomenti reali, tragici, che per normale natura umana ed ulteriore aggravamento della guerra di cui sopra, andrebbero irrimediabilmente dimenticati.
Cosa che in larga scala, porterebbe poche ripercussioni, se fossimo ancora in un mondo di spade o al massimo balestre, e la forma di comunicazione più veloce...i piccioni!
Così non è.
L'uomo deve progredire come quello che lo circonda.Che non significa per forza accettare tutto, ma scegliere, selezionare ed anche rifiutare! Potrei fare un esempio pratico.Stando in Belgio ho avuto modo di vederla in più fiere e provarne il prodotto che è indiscutibilmente buono già da tempo...Adesso su qualche pagina web italiana ne ho visto la pubblicità in prima pagina.Cos'è?Una macchina da caffè espresso, con cartucce ricaricabili...dal design e la pubblicità accattivante! E sono partito... La macchina da caffè, o meglio la caffettiera in alluminio (parlo della storica-forma sfaccettata, manico nero,...se continuo mi sembra di scrivere ad un extraterrestre!), non è un oggetto "cult", perché siamo italiani...è un mito.Non perché è bella, forzatamente voglio dire, ma perché funziona.E' umana, perché la capisci...si è vero bisogna centrare "la montagnella" di caffè che inesorabilmente deciderà di farsi un giro per la cucina, bisogna cambiare la guarnizione perché col tempo si usura, oppure perché dimenticata sul fuoco a borbottare come un vulcano che non ha più niente da dire...già non si spegne da sola!(magari se la prendi per il metallo ti scotti!)Ma la metti e la porti ovunque, anche sul fuocherello da boyscout, puoi metterci il caffè che vuoi nella dose che preferisci, addirittura mischiarlo, puoi personalizzarla cambiando manico e pomello e soprattutto può tramandarla...Io non sono contro le "cose automatiche", diffidente si.(diciamo che il tempo che fanno guadagnare lo riprendono in laboriose specializzate e costose manutenzioni e soprattutto alla lunga "rincoglioniscono"!)In scala casalinga e sopratutto italiana, la vedo un inutile e costoso, ingombrante, inquinante e non lungimirante oggetto.NON COMPRATELA! (diciamo che a parole ed in enfasi potrebbe essere tutt'altro tono ed un citabile "membro maschile" suggellare il tutto!)Se volete un espresso, vero, prendetelo al bar, magari offritelo ad un amico senza che questi sia per forza un compariello (qualcuno vede già la scena?)…lasciatela comprare a quegli europei che non hanno questa tradizione specifica e magari comprensibilmente vogliono o tentano di ricrearla…
N O N C O M P R A T E L A! Sono pronto a darvi qualche idea su come personalizzare la vecchia o la nuova caffettiera tradizionale “Espresso”… Da sensibile ancor più che artista tra le varie cose vorrei fare una sorta di rubrica teatralizzata (in senso buono chiaramente!) su l'oggetto inutile o superfluo. O "semplicemente" (diffido molto quando me lo si dice!) uno dei "gradi"di 8360... ps 8360 vuole servire e non asservire un segno basta a chi invaso s'intenda...

*foto

12 dicembre 2005

8360-totemico


canzone consigliata per la lettura Joe Sarnataro "Nisciuno!"da E'ASCIUTO PAZZO'O PADRONE

Scusami.
...ti do del tu non conoscendoti, ma riprendo e rilancio la simpatia che ho provato nel "leggerti" sul vostro sito.
In realtà sei la prima casuale cliccata nello staff, dopo che, magia del web, alla parola totem da me cliccata, siete comparsi voi, quasi subito.
Io che speravo di ritrovarmi o riperdermi tra riti arcaici e arcani, per dare peso-forza-movimento ad una mia idea, proposta artistica di "Totemica Collettiva", mi ritrovo voi, simpatiche "facce da totem".
D'istino ti scrivo e vi scrivo....lo faccio pensando e sperando d'esprimere un emozione senza frustrarla in ossequi inchini od altre forme di riverenza, forte di questa tecnologia che permette discrezione e spero evita "invasioni", ma non ti-vi nascondo di provare un certo fastidio.
Mi spiego...facce da totem è un modo per banalizzare, restringere al puro campo visivo un elemento, piccolo particolare, d'un qualcosa che metaforicamente parlando è un iceberg.un "iceberg" che è se non lo scheletro, una parte importante di questo nostro mondo.Come artista o meglio "ricercatore per il tempo che mi è dato vivere", non posso ignorare o dare un calcio alla storia......e per cosa poi, per questa realtà così bellina ed ovattata che mi viene proposta, o addirittura rastremando il concetto, in questa nuova ed "apoteotica" espressione artistica che è il web design? Totem è una parola sacra. Non religiosa...sacra. In quanto tale meriterebbe rispetto...voglio dire....per me un totem tanto più alto e lavorato dev'essere il prodotto reale-fisico di uomini ricchi di un qualcosa che banalizzato potremmo definire "amore-fede"...e sopratutto armati di muscoli e coraggio..."forgiato" tra il sudore ed il sangue (non la salsa dei pomodori o il liquido costoso usato al cinema per imitarlo)...non per forza, belli e dannati da soap opera con il deodorante alle rose, non neoaccademici o studenti d'una qualche scuola d'arte magari con l'orecchino o il tatooo tribale, persone comuni, magari con pochi capelli, con i brufoli ed il sudore al peperone...tutte cose che con il mondo virtuale non hanno alcun legame...potrebbe essere un totem un'alta antenna delle comunicazioni, simbolo blasfemo certo, ma metaforicamente simile... Giusto per chiudere il concetto, il "mio" totem, sarà se verrà accettato, una sorta di ricordo collettivo, di una persona semplice ed efficace che pur essendo principessa prima e regina dopo (Elisabeth-Belgio, madre di Maria Josè) ha fatto cose semplici ed efficaci, con le proprie mani, senza deleghe o fugaci apparizioni...veramente...lei, quasi dimenticata o sconosciuta, sarà la "testa" più alta, e nel basso, le facce da totem, saranno di quei cittadini che con pochi mezzi ma forti della loro cultura multirazziale stanno provando a far rinascere un quartiere dal degrado, l'abbandono, l'oblio, e loro, parteciperano fisicamente alla realizzazione dell'opera...li vedo come raggruppati per una foto, di quelle d'inizio secolo, con gli occhi, parafrasando Baricco, di quelli che l'hanno fatto loro il Belgio. Credo fermamente, che i creativi, gli artisti, debbano pensare molto prima di mettere al servizio del "sistema" la loro energia creativa.Meglio lavorare in una discarica, in prima linea nella battaglia più grande di questo secolo, quella della sopravvivenza del mondo dalla stupidità umana, il trionfo del superfluo, lo spreco, l'"immondizia". E sopratutto, se si sceglie o si accetta il sistema, "deontologicamente" lasciare "fuori" dal gioco le "cose sacre". ...d'istinto-mai estinto un sorriso sincero per scusarmi qualora...

http://www.totem.to/

8360-3

Dall'alto anche i confini, i muri, le barriere spinate, sembrano piccoli sentieri, o con l'interferenza di qualche nuvola, addirittura ruscelli.Dall'alto, posizione spesso ambita dall'uomo, si puo vedere meglio, e di questa visione farne"tesoro" per logica pacifica o progressista, oppure, rovescio della medaglia, accrescere un potere, "incombere" in senso generale.Che le nostre "terrestri e terrene" dispute, dal vicino di casa alla vicina nazione possano dall'alto sembrare banali se non stupide è cosa spero comune, per noi riflessivi e "tentanti saggi"...che altresì dall'alto possa "giungere" un ulteriore conferma "dell'infinita vaquità del tutto", senza credere in estremismi religiosi o allarmistici movies americani è cosa quasi scaramanticamente esclusa.Poi, ricordo magari romanzato, di una catastrofe vissuta e scampata, il sisma del 80' in Campania, e di quell'incredibile sensazione di coesistenza, di unione comunitaria umana, di fronte ad un avvenimento "più grande", capace di "resettare" le diffidenze ed avvicinare "fortemente".La notizia che vi allego allora, come tutte quelle che potranno succederle, spero possa, qualunque sia poi la reale cosistenza o "veridicità", stimolarvi a vivere da vivi.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2005/12_Dicembre/07/apophis.shtml

08 dicembre 2005

8360-2

il vuoto è un viaggio.di quelli che magari per forza o per illusione...di come perdersi per ritrovarsi.E le parole, come segno di qualcosa che vola sulle barriere,sfiora vicoli e cunicoli,giocherella col mare.Le parole che puoi facilmente non comprendere, spezzate dal vento o dall'idiozia di essere fratelli, separati da valichi, da storie, da rettangoli di stoffa colorata...Di vissuti, diversi, cibi ed odori, altre albe e tramonti...la storia sà allontanarci.L'unica speranza è fare un passo più in là.Non dimenticarla, no...anzi.
Superare d'un palmo il proprio limite; cercare la terra diversa, quella di tutti e nessuno.Portarsi il minimo necessario, il cuore la testa ed il resto.Così scalzi di tecnologie, chissà che...tra un brivido di nuova sensazione, ed uno vero di ritrovato fresco pungente contatto con la terramuschio nell'uscio, chissà che non accada...
Parole nel vuoto, da prendere, afferrare per volare...

02 dicembre 2005

8360-1


Un saluto sincero, per primo. Poi un pensiero...internet nella sua "tuttovalenza", a portata di click ti può proiettare in tante realtà (anche se si può sempre sperare che siano"finte") che animano questo magico-incasinato mondo.Io nel mio viaggiare in senso generale, "nella vita" cerco di continuo, mi incuriosisco a "360°"...mi dico finanche che potrebbe essere una sorta di rubrica che potrei per rispetto ed omaggio al mio esser "number 8" addirittura chiamare "8360°"...anzi lo faccio! Allora per riprendere il filo, alla curiosità segue un approfondimento-riflessione che preferisco "democraticamente " lasciare a "libero arbitrio".Quindi se vi và cliccate in basso e dopo aver letto, sulla destra vedere il video*. E una canzone che adoro, in una situazione... ...ma vedetela e magari se tra tante minchiate che girano in rete questa merita di essere risposta e commentata fatelo!Io, magari illuso, ho la sensazione di allenare quel groviglio di liquidi tessuti e sangue che alberga nel mio grande ed ultimamente quasi rasato cranio, e che per rimanere in tema* Quentin Tarantino nel suo pluripremiato "Pulp Fiction" trovò interessante alternativa, e decisamente colorata, al troppo austero abitacolo d'una qualche auto americana. "8360°"1, finisce qui.
Alla prossima?
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/12_Dicembre/02/spari.shtml