26 dicembre 2005

8360-urbi et orbi



Mi permetto anatemicamente di commentare in neretto un articolo dell’Ansa e credo alcune frasi reali del Papa; non me ne vogliate (ma accetto da ora critiche e reazioni), lo faccio nel tentativo di conciliare ardore passionale ed intelletto appassionato; lo faccio con il cuore da una mano e la spada dall’altra, sincero come non mi sono mai sentito, ed eccitato come un bambino che comincia a cavalcare le parole, quasi al limite del distacco dal suolo…

CITTA' DEL VATICANO –Bruxelles.
L'umanità "unita" può sconfiggere le "minacce" che gravano su di essa, dal terrorismo alle "condizioni di povertà umiliante di milioni di persone", alle armi e al degrado ambientale. Solo se le religioni si uniscono fino a scomparire in un senso “di civiltà collettivo”. L'uomo tecnologico rischia l' atrofia spirituale e potrebbe essere vittima degli stessi "successi" della propria intelligenza. Mi sembra che sia largamente vittima e se questa è l’intelligenza… Queste le preoccupazioni di Benedetto XVI nel giorno di Natale, il suo primo da Papa, quando per la prima volta rivolge "alla città e al mondo" il messaggio natalizio. Un messaggio tutto teso a incitare l' "uomo moderno, adulto eppure talora debole nel pensiero e nella volontà" a lasciarsi "prendere per mano dal bambino di Betlemme".E non solo da lui. Avremmo tanto da imparare dai bambini tutti, di tutti i colori, le religioni, le latitudini…per loro non c’è bisogno di traduttori, di mediatori…(magari di coordinatori-maestri seri, che non oppongono ma fluidificano…)ho viaggiato un poco* per dirlo…loro ti guardano senza strutture, senza filtri senza bandierebaracchebaldracche….

Lo scacchiere internazionale che papa Ratzinger propone alla riflessione dei fedeli spazia inoltre dall'Africa, con la crisi umanitaria del Darfur, all'America Latina, la Terra Santa, Iraq e Libano, fino alla Penisola coreana a ai Paesi asiatici. Per tutti chiede pace il Papa che ha scelto di chiamarsi Benedetto, come il santo che pose le basi della civilizzazione europea, e come il Papa che denunciò la prima guerra mondiale come "inutile strage"(ne avrebbero dovuto fare salami o polpette?). Nonostante le preoccupazioni segnalate, papa Ratzinger è comunque certo che "l'umanità unita" potrà affrontare le minacce e edificare "un nuovo ordine mondiale". E che l'uomo moderno saprà rivedere il suo "rapporto con il mondo e il modo di concepire la libertà". Per l'"Urbi et Orbi" “A Roma ed al Mondo, seguito in 68 paesi del mondo grazie a 111 televisioni, papa Ratzinger ha scelto uno stile di meditazione che si discosta dai messaggi degli ultimi anni wojtyliani, più brevi e poetici, mentre per i saluti conclusivi ha scelto 33 lingue del mondo, oltre la metà della sessantina del predecessore. Davanti a circa quarantamila persone - poche come sempre avviene la mattina di Natale, complici quest'anno anche la pioggia e il freddo(che si facessero rapporti auditel anche col Papa per caso?) - Benedetto XVI, sorridente e avvolto in un mantello dorato, ha sviluppato una meditazione sulla necessità che "uomini e donne del terzo millennio" si facciano "prendere per mano" dal bimbo di Betlemme, e "accolgano il Salvatore".Questa generazione, riflette il Papa, gode i frutti dei traguardi raggiunti lo scorso millennio in campo "tecnico e scientifico" e può disporre di "vaste risorse materiali".Diciamo anche che non possiamo fare altrimenti, è un dono che primo paghiamo caro e secondo non possiamo rifiutare. Ma sull'uomo "dell'era tecnologica" incombe il pericolo di restare "vittima degli stessi successi della sua intelligenza e dei risultati delle sue capacità operative, se va incontro a una atrofia spirituale, a un vuoto di cuore". Il problema non è il cuore ma la mente, e come si interpretano…
per me la mente è più legata allo spirito, in quanto spiritualità,consapevolezza dell’esperienza, ideale...ed il cuore, muscolo, passione, corporalità, che potrebbe ricongiungere lo spirito nel concetto generale di anima...é inutile ricordare che come natura insegna, l'ideale sarebbe che stessero in equilibrio ed in quanto entrambi fragili si fortificassero unendosi... ma spesso è il cuore quello che finisce per prendere il sopravvento, un essere umano solo cuore che reagisce automaticamente è largamente manipolabile e potenzialmente pericoloso… basta vedere come questo canale “animale” viene sfruttato “da chi vuol venderci a tutti i costi qualcosa” nel migliore dei casi, e diventa vittima sacrificale di tutte le forme di estremismo nel peggiore.
E’ al cuore, ai messaggi reconditi che lo stimolano, che il pubblicitario o il dittatore (prendendoli come estremi, ci mancherebbe!), come una sorta di demone tentatore si rivolge per far breccia…E’ la mente che deve connettersi allo spirito, non il cuore...è scientificamente provato che non è il cuore ad autopulsare ma risponde agli impulsi che la mente gli invia. Da una parte che noi non gestiamo (e che non è la sola).
Il Dio incarnato, prosegue il Papa, interpella "la libertà" dell'uomo e chiede di "rivedere il rapporto con la vita e il modo di concepirla". Si parla spesso di epoca moderna come "risveglio dal sonno della ragione" a me sembrerebbe il contrario! ma, ammonisce Benedetto XVI, "senza Cristo la luce della ragione non basta a illuminare l'uomo e il mondo"
E potrebbe anche essere inutile se si vivesse col sole o ci si accontentasse di qualche fuoco o il pallore della luna...senza metafore, per me l’uomo non deve più nascondersi in vestiti (che non significa per forza denudarsi fisicamente, cosa che tralatro ogni tanto farebbe bene) e orpelli, ne sotto l’ala protettrice e ”conveniente” delle religioni, di quella Cristiano Cattolica in particolare. Per vedere meglio in certi casi, non è necessario illuminare più forte, ma levarsi i paraocchi, gli occhiali, in una parola sola, avere il coraggio di farlo veramente.

E non è facile...perché per istinto davanti ad un pericolo gli occhi tendono a chiudersi…(quindi lavoro, esercizio...per generazioni forse)
Allora ciò che l'uomo "moderno, adulto eppure talora debole nel pensiero e nella volontà"Non esiste un uomo moderno ed adulto, in buona parte per colpa delle religioni, dei limiti e delle paure che ci hanno indotto alla nascita ed in formazione, e questo non lo dico io ma i fatti che accadono, vecchi come la storia del mondo...esiste piuttosto un progresso enorme nei mezzi, gli accessori, gli strumenti...ed è questo che in buona parte alimenta i miei timori... con queste riflessioni ed in tutto il mio agire o tentativo di, cerco di "diventare moderno"...analizzare, considerare, decifrare, provocare in altre coscienze, prendere posizioni e difenderle, sbagliare e perciò imparare, porsi con quel molto filosofico "e pecchè?" di Pulcinella**...l'unica via...e se da questo excursus dovesse focalizzarsi, materializzarsi una sorta di male, combatterlo "con le armi della poesia", e magari non da solo" deve fare è farsi prendere per mano da Cristo e impegnarsi nella "edificazione di un nuovo ordine mondiale, fondato su giusti rapporti etici ed economici", in cui l'umanità "unita" riscopra la coscienza di essere "famiglia" e affronti le minacce che incombono su di essa: terrorismo, povertà che umilia "milioni di esseri umani", proliferazione di armi, pandemie e degrado ambientale "che pone a rischio il futuro del pianeta". A tutti il Papa chiede infine di "accettare il paradosso del Natale", di un "Creatore dell'universo ridotto all'impotenza di un neonato". Ma perché invece di fare discorsi al pubblico (che mi suonano come il meccanico che invece di farlo e basta, ti spiega tecnicamente e nei dettagli a te, che non sai una mazza di meccanica ne ingegneria in generale, come bisogna riparare il motore…) non agisce con chi dovere (e voglio proprio vedere chi ,almeno in occidente, rifiuterebbe una tale convocazione…) e utilizzasse questa "spasa di telecamere e giornalisti" per illustrare nel dettaglio l’azione da compiere?
Le armi proliferano semplicemente perché non si fermano gli interessi economici, i governi, le fabbriche e gli operai che le producono e non perché viene a piovere dove qualcuno ha seminato proiettili! (Si!Credo che per induzione da “generazione e maneggiamento”tutti questi attori sono addirittura da ritenersi complici taciti dei crimini che le stesse commetteranno)
Poi il vero aiuto che “Lui” può dare alla salvaguardia del pianeta è cominciare a far levare le antenne di Radio Maria che a Roma interferiscono finanche con i televisori(che sarebbe l'ultimo dei danni se non un beneficio!), e stesso discorso che per le armi, si focalizzi e si punti “dritto”. Il vero problema del terrorismo poi, non è il soggetto stesso, peraltro molto volatile e generalistico, ma la paura incontrollata che genera, le reazioni “tipo guerra preventiva” e di consequenza "produzione di armi"…ed il vero paradosso del Natale infine non è un bimbo che nasce ma le migliaia che muoiono di fame mentre noi, paesi evoluti soffriamo l'obesità e nelle feste suddette, il surplus di cibo!

Il primo Urbi et Orbi natalizio di papa Ratzinger ha rispettato la coreografia consolidata dalla tradizione (ma perché invece di fare parate non si distribuiscono panettoni, pastarelle e bevande calde? in tutti i paesi coperti dallo "spettacolo"?), con le bande militari(!!!) che hanno aperto la cerimonia e l'hanno conclusa eseguendo gli inni pontificio e italiano, e il reparto delle Guardie Svizzere in divisa di gala. Grande entusiasmo tra la folla, che ha acclamato e applaudito il Papa. Alla fine, come sempre, per tutti l'indulgenza plenaria. =“la remissione di tutta la pena temporale connessa alla remissione dei peccati”della serie alzo le mani=nun aggie fatt’ nient…tutti assolti, è natale...poi mi domando perché mi viene naturale la rima “A Natale ogni scherzo vale…”

*da osservatore, memorizzatore ed anche spesso giocherellone…i posti? Giappone, Stati Uniti del sud,Svezia,Inghilterra, Irlanda, Francia, Spagna, Portogallo, Svizzera,Olanda, Grecia, Belgio dove attualmente vivo, Germania, Olanda, Tunisia, Egitto. e non ultimo concedetemelo Castellammare di Stabia (ci mancherebbe ci ho vissuto 30 anni)!
Aggiungo che se riesco ad essere credibile e creduto qui a Bruxelles, sarà mio grande piacere ed onore, sicuro di apprendere tantissimo,“collaborare” con i bambini in stage e workshop di creazione-ricreazione ed è una delle mie speranze-aspettative progettuali e lavorative per il 2006.


**consiglio la lettura del libro "Pulcinella il filosofo che fù chiamato pazzo" di Romeo De Maio, Sansoni Editore

Nessun commento: