28 dicembre 2005

8360-9

canzone consigliata per la lettura, Fabrizio De Andrè, "La città vecchia"

La catastrofe nella catastrofe
è anche il senso o uno, della vita?
Nel senso, che , se accade qualcosa, in qualche modo un corso si interrompe, per magari riprendersi deviato, amplificato-ridotto-disperso...

Lo tsunami è stata una catastrofe fisica immane;
come tale necessita di larghi ed ancor "ferenti" assestamenti.

A più livelli, e come dall'articolo aggiunto in link, forme.

Come fidarsi dell'uomo in generale, se oramai è stranoto che ad i pregi associa spesso difetti consequenziali che posso alle volte esser finanche maggiori...

Organizzazioni umanitarie regolate da "terribili"meccanismi di selezione, che rasentano il settarismo, come per ricordi adolescenziali le associazioni cattoliche, i circoli, tutte quelle piccole e medie associazioni di individui, fregiati di marchio "chiaramente" riconoscibile...e la misura della pericolosità potrebbe finanche essere di pari con l'efficacia dello stesso...posso dirlo forte, perchè la considero una delle mie più forti e pericolose sotto questo aspetto, capacità "artistiche"(una mia ricerca in corso è proprio i simboli, per evitare di lanciare messaggi senza saperne il significato!)

Come pensare che da suddette organizzazioni, che in maniera altrettanto improvvisa come la catastrofe stessa si ritrovano a gestire milioni e milioni di euro-dollari o cosa, ci sia una lucidità ed un rigore "scientifico", quando esse stesse sono nate da dinamiche piuttosto "spettacolari"* che con la scienza rasentano gli antipodi?

Basta leggere i nomi e le sigle per rendersi conto su quali fondamenti poggiano...ora non vorrei fare di tutta un erba un fascio, ci mancherebbe...potrei dire che in una realtà caotica come quella che ci circonda, dove le certezze reali, provabili, "toccabili", sono pochissime, tanto vale scendere sul terreno (questo in tutti i sensi anche metaforici, significa affrontare i problemi in maniera diretta...se un tubo dell’acqua si rompe provare in quel punto con uno straccio a rallentare il flusso e poi chiamare l’idraulico...un modo di contrastare la virtualizzazione ed il rincoglionimento che ne deriva!);
mi spiego...invece di mettere mille euro sul conto di una di queste associazioni (che avrà comunque e largamente quello che chiede...) si prendono come somma da gestire PRO...in pratica?Vai dall'artigiano a comprare il regalo che avresti comprato dall'importatore...la differenza ed il risparmio che avresti chiesto a quest'ultimo (non mi dite che non chiedete mai un piccolo sconto!) la versi senza batter ciglio (e magari sentendoti bene, perchè il beneficiario reale lo hai davanti, ed il suo lavoro unico lo avrai solo per te!) al primo. Poi continuando potrei dire invece di andare al grande supermercato (o almeno solo alcune cose speciali) le compri pagandole il giusto (ma sicuramente in più...) e la famosa differenza la attingi sempre da quel PRO.
E potrei aggiungerne ancora di esempi, ma in sostanza vedi e scegli dove mettere il tuo "senso d'aiuto"(più che quelle parole che mi infastidiscono come benevolenza, carità, sostegno...).

E sopratutto, chi ha questo senso d'aiuto, dono magico ed al limite soprannaturale, ed a farsi i conti sono in tanti sparsi per il mondo (fortunatamente), consiglio ed auspico, che lo applichino sempre, e ripeto soprattutto nel micro-quotidiano, diffidando in generale, degli aiuti a distanza...

Perchè nella vita “ci vogliono le palle sempre”, anche per fare beneficenza!

*http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/12_Dicembre/27/montefiori.shtml

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