05 gennaio 2006

8360-cuorisolitari


"Alzi la mano chi non ha mai piazzato un annuncio del genere o non ha almeno dato un'occhiata alle inserzioni dei cuori solitari su un giornale o su Internet", conclude il Times.

Io (non parlo... tuono!)
e subito dopo farei ricadere pesantemente la mia mano come la zampa di un gatto gigante, che faccia "abballare" tutti i "topolini digitali"!

Non ho mai di che annoiarmi sul net, anzi il rischio è rimanerci incollati ma ci sono rimedi efficaci...poi mi è chiaro che lo faccio finalizzandolo ed è inutile ripetermi.
Cerco spunti di riflessione e questo, mi crea una reazione Tsunamica...

Cercare la propria anima gemella sul net?
Perché cosi ci si apre meglio, si può rispettando la privacy scoprirsi o giocare a farlo..?
Perché il tempo non c'è di incrociare una persona reale, i pensieri e le paure tante, poi con l'ipod nelle orecchie mica è facile...

*"L'inter-attività offerta da Internet è senz'altro un fattore, perché consente a chiunque, seduto comodamente a casa propria, di vedere in faccia il potenziale partner e di imparare tutto quello che è possibile imparare sul suo conto, mantenendo un'assoluta privacy, mentre ci vuole più determinazione e coraggio a entrare in un'agenzia matrimoniale e compilare un questionario", dice Chris Simpson, direttore di Telecom Express, il network che riunisce vari servizi per "cuori solitari"

Cosa significa, che si vuole un amore comodo, di cui si conosce tutto e che per conquistarlo non ci vuole coraggio e determinazione?

Un'altra ragione, spiega Richard Giordano, sociologo del Birbeck College alla University of London, è che i vecchi circuiti tradizionali per incontrare coetanei e conoscere l'uomo o la donna giusti non esistono più: "Una volta c'erano la famiglia allargata, la chiesa, il club dopolavoristico, la mensa aziendale, il pub. Oggi la gente lavora di più e più in fretta, sicché il tipico single, uscito dall'ufficio, finisce da solo a casa con una birra in mano e un film in dvd da guardare. Ecco allora che Internet allarga gli orizzonti, permettendo di conoscere rapidamente un enorme numero di persone, selezionando quelle che sembrano fatte apposta per noi".

"sembrano fatte apposta per noi"?

Che diavolo di società stiamo diventando?

Dei molli inermi e spaventati della propria ombra, che per accomplire una logica, che per fortuna rimane ancora magari unica ultima reticenza animale, di coesistenza, ricorriamo ai sistemi ed i metodi che ci rimangono o che sono frutti del divenire?
Questo è il risultato del bombardamento pubblicitario-mediatico-magnetico a cui ci stiamo (tutti noi vittime e carnefici) sottoponendo negli ultimi anni?

Il rincoglionimento ad oltranza?

Se questa è la realtà non subito certamente, ma per selezione naturale, i figli dei figli di queste unioni, un giorno moriranno (se per tempo non hanno inventato delle macchine autosostantive) perché il cuore avrà "paura di battere" o che battendo possa infastidire il polmone, che a sua volta ha dei seri dubbi sul se val la pena respirare un aria malsana...

Ma io credo...

e credere non è un concetto religioso, ma sacro.

Io credo che in coscienza, energia e coraggio, si possa cavalcare tutto...
per prime le paure, e via a discorrere, e non ultima questa realtà tecnologica che ci frastorna, o che tenta di farlo.
Se io con queste mie, insinuo un dubbio già mi sentirei contento, perché questa è l'unica soluzione...dubitare come forma di analisi, di necessaria riflessione, pagando nell'immediato con la perdita di facili consensi, amicizie e nel caso specifico amori. Questo distacco-discrosto necessario, doloroso spesso, come quello di una piaga o una crosta da ferita. è l'unico modo per rinascere-ritrovarsi-rivivere.

Se questo* è l'unico modo che rimane per conoscere qualcuno, cioè nel proprio muoversi fisico non si incrocia nessuno a cui ci si potrebbe relazionare o tentare di farlo, allora (anche se sarebbe una situazione oggettivamente grave!) "di necessità virtù"...ma se il ricorre a queste "pratiche" è una soluzione comoda per non mettersi in discussione imbarazzo emozione, allora il problema può solo, in quanto non affrontato e risolto, aumentare, ed in quanto coppia raddoppiare!

Il rischio, e di quanto val la pena correrlo sta tutto in una frase d'una canzone dell'ultimo Battisti che mi sono ripetuto e mi ha aiutato nei momenti difficili...

"si sopravvive a tutto per innamorarsi"


*http://www.repubblica.it/2006/a/sezioni/esteri/singlll/singlll/singlll.html

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