20 gennaio 2006

8360-La risposta che non ho dato

Caro F. (conoscente sconosciuto ma non abbastanza, che in quanto originale ed “artistoide” decide di scegliere L’Africa come viaggio “decongestionante ed esotico”e invia regolarmente le sue impressioni dal posto...e mi domando come fa se lo scenario che prospetta è piuttosto tribale!),

ricevo le tue mail ed ho smesso di leggerle;
primo perché non amo la tua maniera faziosa di scriverle...secondo...te lo spiego in questo pensiero...tu sai perché non sono ancora andato in Africa Centrale?(va fatta una distinzione perché sono stato in Tunisia ed Egitto che sono comunque Africa, o no?).

Perché sento che è un viaggio a senso unico.

Non ritornerei più in Europa.

Ci andrei senza macchina fotografica digitale, senza indirizzo e-mail, senza cremina per le zanzare o pasticche per la malaria.
Senza aver prenotato via web, alla "casa dello straniero", senza cercare gli ippopotami per forza ne il leone che si staglia all'orizzonte.
Non entrerei nelle case della gente per capire come vivono, ne cercherei di aiutarli...e fondamentalmente sai perché?

Perché io non ho niente da insegnare a loro.
L'unica cosa che posso dirgli è di starsene lì.

Poi mi dici che rientri per le feste e non sai cosa farai?

Te lo dico io,
mangerai come un piccolo maialino a casa di mamma e papà e quando incontrerai i tuoi amici gli mostrerai il cappellino o il braccialetto comprato in Senegal
(che magari è lo stesso identico che ti vendono al volo nei metrò di mezza Europa)
dicendo che hai lasciato il cuore là e che devi "assolutamente" ritornarci...

con amicizia
(che è sopratutto dirsi quello che si pensa veraMENTE)

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