Quando si ritrova qualcosa, magari perduta o “sospesamene dimenticata”
O una persona che riapparendo come per magia ricrea un esplosione d’emozioni,
che come reazioni a catena sfuggono tutti i controlli…
Quando si ritrova il mare...
che è poi l’oceano!
Allora è finanche normale che l’ultimo tratto, diventi un calvario, vuoi perché in ogni caso si è stati “bagnati” da una qualche forma di religione, o semplicemente perché l’acqua ritirandosi defluisce lentamente…
E tu li,
avvolto nel impermeabile che ancora sa di città e di smog, come ipnotizzato,
come se quelle lunghe e larghe paludi non esistessero, come se il grigio leggermente sbiancato in alcuni punti ed un vento discreto non fossero elementi apparentemente ostili…come se le scarpe pur reclamizzate come impermeabili e dal nome di un dottore inglese non fossero catapultate e quasi brutalmente in una sorta di prova del 9…
ipnotizzato a raggiungerlo...
Allora, nello sforzo d’un’avanzata, tra le spire del vento ed il rombare continuo delle onde, senti la presenza d’un’energia che ti avvolge.
Inesorabile
E seppur ricoperto necessariamente,
ti penetra, il sale ed i suoi vapori, l’odore d’una vita che è anche la morte;
Dolce ritorno, dolce riperdersi…
quando si ritrova il mare
che è l’oceano…
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