08 dicembre 2008

8360-casa con me...

casa con me.
mi piace pensare a capri, a Malaparte, a qualcosa di magico che circola in quel posto, casa-gradinata verso il cielo, il mare.
bello allora, rivedere le mepris, il film di Godard girato là.
Sentire quasi i grilli e l’odore di pini marini, delle onde che s’infrangono sulle rocce vulcaniche, il mare d’un turchese terso, perso.
Perso, tra un tempo ed uno spazio che complice la fantasia si dilata, e seppur con un brivido di freddo reale, dell’inverno belga, freddo umido o comunque e sempre freddo, quasi, magia, rivedo una di quelle estati, “senza optional…”
si sa l’esser bambino, è una scusa per un adulto di poter scendere un attimo, dal treno folle e se non altro dal “dover di logica.”
In fondo.
e neanche tanto.

...con me, concetto di casa astratto,
eppure abitare uno spazio come quello, pure solo un attimo potrebbe, laddove urge, servire.
Distanzio i dolori,
le paure d’un grigio piatto,
d’un dover saltellare clouw per poter,
rivedendo il registrato
ridere di se…
Come se la ciurma non fosse all’altezza o io quel fantomatico capitano…
Lungi e lunghe.
Distanze.
devo ritrovare sorgenti,
urgentemente.
qualcosa che mi riempia
senza pudore,
ne per forza candore.
qualcosa che sia naturale,
e purtroppo da quello che percepisco
dannatamente lontano.

Mi salva un prurito nei capelli,
riguardo e risento, che ho sonno
d’un’altra notte,
tentativo di resuscitare.

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