29 ottobre 2018

8360-underside

canzone consigliata per la lettura, Jonny Cash, Any old mind that blows...

Poi guardo il cielo.
Rubando tempo al tempo impazzito, il tempo consumistico sfrenato, isterico.
Ed il cielo mi rassicura...nonostante lineee di aerei o scie chimiche, non c'é modo di lottizzarlo.
E lo sguardo scorre e quando capita, come un sorso d'acqua pura, una foto ne suggella la necessità, l'urgenza...Levare gli occhi al cielo...non per implorare un qualche dio, ma solo per respirare la grandezza dell'universo, e riposizionarsi nei gradini più bassi...
Uderside all'upper side...
Ed allora perché non dare voce alle immagini?













(fotofonz2018)

Detto fatto.
E le nuvole buffe ti danno il verso della luce, e sembrano quasi volti d'un pubblico sospeso, alle labbra d'un grande incantatore, dio sole.
E non é un caso.
Che queste nuove, arcaiche, remotissime visioni, il cielo lo stesso dalla notte dei tempi, riporti anche loro.
Loro.
I silenziosi e misteriosi fratelli dello spazio.
Quelli che per gli antichi erano gli dei.
E ritornano anche ed ovviamente tutte le domande a cui voli pindarici o improbabili santoni del net cercano di dar risposte.
Soli?
Oppure solo ciechi o distratti da tante inutilità?
Per dove per come...la strada?
Ed una parte (di me, di Loro, di chi?) giullare, gioiosa, riappare inevitabile, sussurrommi all'orecchio...il viaggio non la destinazione...
ah si certo...


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