01 febbraio 2006

8360-frontiere

canzone consigliata per la lettura, K.Jarrett, Part 2c, da The Koln Concert

Caro Mauro,(
http://www.rivistapaginazero.net/)
il tempo scorre veloce ed io pur lasciandolo fare, e ci mancherebbe, continuo come in una sorta di "testardia mula", a viverlo, abitarlo, a "modo mio".Di fatto sono una minoranza, anzi uno.(e per il "gruppo" magari "zero")Concetto filante come un proiettile tracciante..."Credo che l'unico spazio lecito, sia l'anfratto."Il punto dove si crea la turbolenza in aereonautica o il vortice in nautica.Quel punto può servire d'incontro...come bivacco ristoro prima di riprendere "il viaggio".E' questa l'immagine che ho sempre più forte, della realtà europea.(Vivo da un pò a Bruxelles, senza avere alcun viatico o canovaccio, e credo di essere imparziale e sensibile osservatore).Le frontiere ci saranno sempre.Non è un monito ne una maledizione;è giusto il senso del limite, umano.Bisogna convivere con le diffidenze e le paure, essere sempre vigili sulla propria frontiera, che è il vestirsi-presentarsi-esprimersi e la conoscenza prima ed il rispetto poi, delle leggi che saranno ovunque ci muoveremo in questo mondo.E non c'è niente di più bello, liricamente parlando, di passare-superare-scavalcarla una frontiera...quel sorriso che potrebbe provocare,stretto-sofferto-ironico che sia,è la libertà conquistata.

Raccontarla, filmarla, enfatizzarla, il senso dell'arte?









A presto

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