23 aprile 2006

8360-nonChernobyl

Balle.

Balle d'aria che hanno distrutto una generazione di russi e non solo.

Balle troppo reali e drammatiche.

Chernobyl.

Ricordo che all'epoca stavo all'Isas
(Istituto Statale D'Arte di Sorrento), e quasi infischiandocene degli avvisi e le precauzioni ce ne andammo al mare(io e quelli che preferivano-alcune volte-il mare della Regina Giovanna alla scuola)...si parlava tanto di Stronzio ed in qualche modo era normale che ci adeguassimo!

Il problema è alla base.

Chi mi conosce o ha preso il tempo di leggermi lo sa;
sono al limite dello "schifosamente romantico";
nel senso che odoro finanche l'olio che immancabile mi rimane tra le dita quando sfioro uno dei miei gioielli meccanici...(de gustibus...).
La mia posizione verso il progresso, le vertigini che crea il distacco dell'umano dall'uomo...
In qualche modo, ciononostante, quasi giustifico quello che è accaduto, o almeno lo considero, per come sì sono messe le cose, inevitabile.
La corsa si è intrapresa e inutile a dirsi, farà come a fatto "morti eccellenti".

Traversare la vita come viaggiatori o viandanti entrambi viventi.

L'unica "v" che possa far pensare alla vittoria.

Fuma sottile
come pioggia
trafigge
i pensieri remori
al dì che traspare.
Fugge
anche l'ultimo
ignorante
mentre il saggio,
sotto un portico
qualunque
fuma
il suo
ultimo respiro
sereno





Nessun commento: