Per incanto e per furore,
é il titolo che ho deciso, last minute, per una raccolta di pensieri scritti,
chissà quanto varia e ricca,
se il vento non cambia, e se mi ricordo di farlo, e se...;
é finanche troppo esplicito, il titolo, ma in fondo é giusto cosi';
il tempo pressa, essere sintetici, rapidi...giasai!
qui mi viene da ridere ed inutile a dirsi farei ultra slow...mah, chi mi conosce (chi?) lo sa,
con me é vero,
soprattutto il contrario!
Detto questo, anzi scritto,
l'incanto é un attimo, come una scoperta magica, che resta più nella memoria che nella realtà...
é qualcosa che se fosse materia sarebbe agli antipodi dell'inox, per non dire semplicemente, l'antimateria...
L'incanto é di fatto pura poesia, quella zen, istante-pensiero, distante, vicinissimo.
E' anche l'esercizio all'attenzione, per questo sano, in questi tempi, dove come mosche si dovrebbe ultravedere...
Furore, frazione di Amalfi...No, ma anche (pourquoi pas?);
...furore come energia fiammeggiante, più che polvere, schegge;
attimo di superamento, come slancio insperato, e disperato;
non riflettuto, ma riflesso d'un qualche io posteriore, che nei momenti di pericolo, di bisogno fuoriesce come instinto di sopravvivenza.
Per incanto e per furore (piepf), come gli antipodi, opposti,
v i c i n i s s i m i.
Otto in qualche parte nell'oceano pacifico dicembre 2011
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