Ogni tanto,
vado su
Facebook.
Credo che non si debba
spiegare cos'è (soprattutto qui)
E scorro le “notizie
recenti”.
Il caleidoscopio dei miei
conoscenti, che troppo ottimisticamente sono detti amici, e' tale da
rimanermi quasi senza forze, esausto finanche d'arrivare alla fine
della pagina...
Io sono uno...
voi siete troppi!
Troppe piste da seguire o
provare a farlo, troppe informazioni da decodificare,
tutto ad una velocità
tale, o almeno presunta, “percepita”, di molto superiore a quella
umana, o semplicemente mia.
Credo che tra tutti i
risultati ottenuti con questa “diavoleria” (che espressione
romantica...), quello di farti “sentire a piedi”, sia la
piu'”riuscita”;
soprattutto se, per quello
che mi riguarda, “a piedi” ci sto per scelta, coerenza storica, o
stoica, o stronza!
Sentirsi come
Novecento* sul Virginian...
Poi mi rendo conto che non e' sola una questione di
coerenza, ma anche di “culo”.
Voglio dire, stile piacere senza far niente, essere al
posto giusto, al momento preciso, avere delle risorse
innate...appunto, “culo”.
E quelle che erano energie confuse, attitudini,
“predisposizioni”, alimentate a dovere (che il “culo” da solo
non basta, almeno se si resta nella metafora(!)), diventano per
incanto, col tempo(che non e' mai abbastanza, ma che comunque
avanza), le ancore a cui affidarsi nelle “tormente”, le luci
fievole nelle darkness;
io sono un'artista! (me lo urlo come Nanni Moretti,
"comunista" in Palombella Rossa)
Pur tra mille dubbi, “vivo della mia arte”, ma non
e' questo il punto, il punto e' che faccio qualcosa di reale!
Prendo un pezzo di legno e lo trasformo in
qualcos'altro.
Bello o brutto che sia, e' l'azione che conta.
Sento
che ci stiamo allontanando troppo dalla realtà, che non crediamo più
alle favole, ne inseguiamo più i “Nostri stessi sogni”(n
maiuscola, si!).
Siamo vittime d'uno gigantesco tsunami che ci ha
spazzato via da quello che eravamo, uomini in carne ed ossa, per
portarci a quello che siamo, “ uomini tecnologici”, pronti a
correre ovunque pur di correre, pur d'esser li, e poter dire...IO
C'ERO!
Si
c'eri ed allora?
Hai scritto sul tuo “muro”, hai qualcuno che “gli
piace” e la cosa a te piace, e se piace a te voglio dire, piace a
tutti no?
Ma non e' per deprimervi, anzi;
con questa mia a dirvi, vorrei solo ricordarvi di
ricordare, ogni tanto, chi eravate, da dove veniamo, i pomodori
secchi di Nonnina, le polpette di Nonna Nunzia...
e se potete, fate qualcosa di reale (oltre bisogni,
commissioni, ed ovviamente il lavoro!).
e' un esperienza potente, gioia o frustrazione...
Era un esempio per dire, uscite dal seminato, dalla
routine, provate a provare...
(questo ovviamente se avete dubbi, altrimenti
dimenticatevi quello che ho scritto...ed andate a fare shopping!)
...l'altro
ieri ho realizzato questo oggetto (foto sopra).
...coccode'!
*(Novecento, A.Baricco)
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