24 dicembre 2009
8360-L'UccellinoNatalino
canzone consigliata per la lettura, Lucio Battisti, E già, da E già(1982)
L'Uccellino Natalino,
sorrissino
ino ino
per un natalino
ino ino
d'amore o carino
ino ino
o leggero
leggerino...
26 novembre 2009
11 novembre 2009
15 ottobre 2009
8360-L'Asticoz
Ho scritto
Asticoz,
di slancio, tumultuosamente, confusamente, tragicamente.
E’ il mio personale
”dopo 11 settembre 2001”.
E’ una presa a caldo, che riapre anche vecchie ferite:
”provola” e ”di rabbia” pensando a mia madre e Sergio
...
Sono passati 8 anni da allora.
Il numero giusto per vederci un pò più chiaro.
o forse no.
-palla a voi-
neder(Bxl)6.5.2009
Lettura animata, in italonapoletano…
Durata 30’(forse)
>free<
Piola Libri
66/68 rue Franklin 1000 Bxl
28 ottobre 2009-ore 18.57
04 ottobre 2009
8360-R: Per meditare.
...
Mi piace il tuo inoltro.
Bella storia, balla...
pensandoti.
Balla che il mondo e' tondo.
E, bello per questo.
Poi la "strategia" e' anche il crescere,
il maturare se non lo si vede come irrimediabile invecchiare, perdere...
invece che, cosa che penso,
apprendere, acquistare.
Poi ci sono tante storie che fanno riflettere,
almeno quante le pietre di un fiume...
l'importante e' provare ad essere lucidi,
vivere il momento
senza ferire il passato o pregiudicare il futuro
(impossibile gestione, utopia cristallina).
Poi c'e'il vento ed suoi lamenti,
poi la luna
poi l'oceano.
Poi noi.
Non ultimi ma mai primi.
Non e' necessario ne indispensabile ai fini della storia.
Ecco, belli ma non indispensabili.
Allora la difesa di un qualunque territorio vale il tempo che trova.
Vale le conseguenze, le ferite, il sangue.
Perdere potrebbe essere il senso,
almeno quanto vincere.
lasciarsi e ritrovarsi
il giorno, la notte e le terre di mezzo, i tramonti, il crepuscolo, che sembra quasi un alba invertita.
E chi scompare, perche' richiamato da quella forza misteriosa che ci "tiene" in vita, riappare d'incanto ed e' quasi piu' vicino, piu' accessibile.
Lo ritrovi tra i tuoi fantasmi, e non e' ostile ne loro tra l'altro...
anche i mostri nei sogni sono come nella natura, senza male ne bene, neutri.
E' l'interpretazione che ne fa il senso, la percezione.
Spogliarsi dei preconcetti, altro totem da erigere tra le antenne e gli stendardi.
Poi il tempo passa,
e comunque
il sorriso resta.
(se non lo freni...)
14 agosto 2009
8360-Lettera in K.
Ed ad un quasi ferragosto,
che mi ritrovo e riperdo.
Come volevasi dimostrare...
Tu pensi che sia inutile pensare.
Perché l’onda che è il mare che è l’oceano deve abbattersi…
...e non per forza danni...
Invece no.
Nell’umano, i rapporti gli incontri, l’onda può spezzarsi.
Può restare a mezz’aria.
Può finanche essere un opinione personale…
L’onda che vedi non esiste o resiste solo in te.
Bene.
Non voglio convincer nessuno o nessuna...
E neanche voglio in senso assoluto.
Non voglio niente.
Preferisco vivere…
31 luglio 2009
8360-L'innamoramento1
canzone consigliata per la lettura, Allen Toussaint, Motion, da The Allen Toussaint Collection
1
Tema
L'innamoramento.
Svolgimento...
Perdersi nei meandri,
perdersi nelle fughe
nei funghi
per darsi
per dirsi:
non restare soli
come se
due soli
fossero meglio...
perdita di peso
del tempo
dell'esser distanti
distratti astanti
e vicinissimi
come ruote libere
d'uno di quei Truks che tagliano deserti impolverati
(e l'armonica di Bob Dylan come soundtrack)
18 luglio 2009
8360-Buccheri
la notizia
Certo,
il problema c'é, ed é grave.
Nel senso che oramai siamo dipendenti dal "coso"(gsm).
E per cosa?
Per comunicare...
Già...
Ma, tralasciando l'utilità comunque reale del sopracitato, resta interessante la minaccia del Sindaco...
Far togliere tutte le antenne e ripetitori sulla zona.
Il concetto mi piace,
mi rivolgerei a lei, sig.Sindaco qualora prende la decisione drastica, mi candido a diventare abitante del suo paese, oltre che della Sicilia che adoro.
Magari la sera si potrebbero fare degli spettacoli dove ognuno improvvisa.
Provare ad invitare artisti o talenti vari, ad esporsi in pubblico, a confrontarsi.
E lui il pubblico a partecipare, invece che passivamente come con la tv.
Chissà...
>fosse vero che non tutti i mali vengono per nuocere?<
8-)
13 luglio 2009
09 luglio 2009
08 luglio 2009
I miei scritti furiosi-8.7.09(2)
I miei scritti furiosi,
nasce per caso.
Come quasi sempre, e forse-forse mai.
Hanno tutti una caratteristica comune oltre all’autore ovviamente.
Sono scritti con la mia Olivetti lettera 22, salvo la prima pagina, che è in ordine cronologico, scritta con una lettera 32(il modello successivo).
Inutile dire che era da tempo che ne cercavo una, la lettera 22, anche dopo aver visto un libro di Pasolini con a fronte i testi originali, scritti appunto con un modello simile.
E’ un oggetto bello, oltre che raro(alcuni pezzi interni sono numerati alla mano), gioiello meccanico frutto d’arguzia ingegneristica, una delle basi/essenza della creatività e manualità Italica, che nel revisionarlo mi ha mostrato tutto il suo valore, resistenza, semplicità.
E poi adesso che sono riuscito nelle regolazioni, il risultato è d’indubbio valore artistico.
Poi mi piace anche l’idea di scrivere di getto, con minime correzioni, e visibili, considerando l’azione come un “one shot”, con tutte le prese di rischio che ne consegue.
A completare ogni foglio, il mio datario, ed una firma fatta con una stilografica salvata, e che se non mancasse enfasi, aggiunge il suo pathos.
Ecco, giusto per dire e confermare che i miei scritti furiosi sono una parte di me, oltre che realizzati con oggetti “biocompatibili”…
Per metterli sul net, ovviamente lo scanner, che rende fruibile anche un oggetto non virtuale…
Ne vorrei fare un libro spillato, con un altro dei miei oggetti “mitici”, la spillatrice Zenit 548, di mio Nonno, e che ricordo fin da piccolo…
Altro oggetto, che con gli altri mi fanno dire “arcitaliani”…
(senza nessuna forma intimidatoria o segregante, giusto la verità…che sottolineo in quanto elementi a cui aggrapparsi, in “strani giorni” come questi…)
Qui affianco l'ultimo che ho scritto, proprio oggi;
Buona lettura.
8360-8.7.09
08/07/2009
Eccolo, sbadiglio.
La musica allevia il dolore di rileggermi.
Leggero, questo conterebbe più delle parole, non inutili, ma vaghe.
Leggero per saltare nel cielo e restarvi un po.
Farei come l’aquila o l’aquilone,
come finto o fingendo d’esser altrove per poi piombare su qualcosa, una preda o una pietra…
Allora tra dolori ed attori,
anch’io, umano cadente
icaro, o caronte…
29 giugno 2009
8360-Michael
29/06/2009 0.48.15
Dei miei ricordi giovanili,
delle scuola a Sorrento, i pantaloni attillati, il cappello nero, le giravolte…
Michael, piccolo principe,
ti spero felice nella dimensione che hai provato a raccontarci,
come un bambino, e con l’amore(spero)pulito che i piccoli, tutti, meritano.
Il tempo passa per tutti,
dimensione cosmica in cui facciamo fatica, per ego, cultura impostaci, paura, fatica a ritrovarci.
Mi piace aver letto che ti stavi preparando con rinnovato entusiasmo ai nuovi concerti.
Mi piace sottolineare che il tempo dovrebbe esser sempre alleato,
andare avanti, crescere, migliorarsi.
Un’artista dovrebbe saper togliere la maschera fuori dalla scena;
anche perché così, lei, la maschera, diventa immortale…)
Le ragioni d’una morte, e di questa possono essere tante, anche paradossalmente “naturali”,
ma una vita, le scelte, i sogni che si è provati a condividere, le emozioni, quelle…
Di quei tempi, momenti, rimane un sorriso,
positivo,
che si alimenta.
Buona fortuna.
14 maggio 2009
8360-Kaos...
..."questa mia a dirvi",
expo che non poteva non avere il titolo-programma
"Kaos".
E' un viaggio nel mio persistere a volte automatico.
Lo chiamano istinto di sopravvivenza...
E l'occhio lui, osserva, il cervello elabora, la mano esegue...io a volte osservo, e lascio fare.
Alcuni vecchi lavori incompiuti si completano, come io in questi nuovi 40…altri nuovi si affacciano, e non posso ignorarli.
Mi piace lasciare e lanciare queste scintille di emozioni,
senza protezioni con queste poche necessarie spiegazioni.
Lascio a chi osserva, visita
scegliere il suo percorso, il suo “sorso”.
Chissà che alla fine,
non ci sia come sempre,
un nuovo inizio
23 aprile 2009
8360-40!
18.49 22/04/2009
Da due giorni, 40!
Il sole mi rispecchia nel vetro del balcone.
A Neder, mi vedo quarantenne.
Qualche ruga, capelli che cominciano a sbiancare e sfoltire, già da un pò per la verità.
Bene...
ascolto Patty Pravo, ...ragazzo triste, e sorrido.
Il sole non è finto, e nonostante un venticello che all'ombra sarebbe più che freschetto, riscalda.
E poi, i muscoli sono ancora tesi e pronti, come il sorriso evidentemente.
40.
Inevitabili(o si se non avessi salvato la pellaccia in qualche occasione...)
Mi ricordo di un libro..."I miei primi 40 anni..."e già non ricordo più quando, e sembravan lontani.
Eccomici.
Yes.
Strano percorso quasi d'un sorso.
Anzi, sicuramente.
Il tempo vola e noi, abbiamo troppa paura di volare!
Allora ci attacchiamo a tutto quello che possiamo, ma tutto inevitabilmente ci scivola via.
E quasi sempre lo percepiamo negativamente.
Ma non è così, o almeno, è quel bicchiere mezzo vuoto.
Allora basta vedere il mezzo pieno!
Basta lasciar cadere dei semi qualunque per sorprendersi a guardare fiori o frutti o piante selvatiche, poco importa.
Tutto funziona a meraviglia anche senza di noi!
Questa è una grande notizia!
La barca va!
Bisogna svincolarsi da concetti, divise.
E per farlo, bisogna maturare.
40 appunto, e poi, se Dio vorrà altri ancora.
Gli anni sono emozioni, miliardi di secondi, battiti fremiti...
Treni veloci, incroci pericolosi, arrivederci o addii.
E ritrovarsi e riperdersi e...ancora.
Vivere l'instante, con il miglior sorriso o lacrima.
In buona compagnia se si può, e che sia anche cattiva, e da soli col sole o la luna, o le nuvole batuffoli dispersi,
o grigi profondi ed impenetrabili...quasi.
E si!
Tutto, bene, male,
si succede.
Temporaneamente.
Afferrarsi a l'uno o all'altro poco serve.
Poco anzi, niente.
C'è chi ama gestire e gestendo sentirsi indispensabile.
C'è chi ama guardare le stelle,
magari dalle stalle, se ancora esistono.
Ma chiunque,
tu che leggi,
ritieni d'essere,
non aver paura dei numeri,
4 o 40...
diffida si, ma magari con un sorriso.
come me oggi, adesso.
07 aprile 2009
8360-Terremotato...
19.28 07/04/2009
Io,
come purtroppo tantissimi altri Campani(se non tutti),
ho vissuto e fortunatamente sopravvissuto al sisma del 1980.
Adesso, con l'Aquila, a distanza, rivivo quelle arie impolverate, quella
disperazione legata alla perdita di "solidità",
che sola sa dare la terra!
(e che sia propria poco importa...)
Un terremoto, chi non l'ha vissuto non può immaginarselo.
Voglio dire se si sta su una barca tra le onde, pur soffrendo, ci si è
preparati, si è logicamente in mezzo al mare...
un terremoto no.
E' una forza sovrumana che muove come se niente fosse,
tutti i punti fermi, tutte le logiche "gravitazionali".
Un terremoto...
potrebbe anche per assurdo esser necessario.
A riscoprire l'umanità che resiste sotto coltri di inutili preconcetti,
di filtri...
Almeno,
senza esser blasfemo, quello che ho vissuto, è stato nonostante una tragedia familiare (la morte d'un caro Zio) ed ovviamente nazionale,
un momento fortissimo, dove sentirsi vivi, partecipare alla vita,
proprio perché così sfiorati dalla morte.
Avevo 11 anni;
li sentii che non c'era età in quei momenti.
Eravamo tutti piccoli, piccolissimi.
Forse proprio per questo ci stringevamo l'un l'altro.
Dicevo adesso.
Perché dopo di allora altri terremoti sono accaduti, purtroppo con
perdite umane, ma li ho vissuti quasi con indifferenza, per non riaprire
vecchie ferite, chissà.
Nella realtà penso, provavo a dimenticare.
Si cresce cercando ingenuamente di farlo cancellando il passato.
Con la maturità dei "quasi" 40 anni (un vezzo, li compio il 20 aprile!),
mi rendo conto che è un errore grave.
Il passato non deve diventare un ossessione, ma neanche un punto nero.
Soprattutto,
è necessario far tesoro dei fatti, nella loro totalità per avere un
minimo di "voce in capitolo" PER IL FUTURO.
Il terremoto rimane imprevedibile, anche se una certa tecnologia ci
vorrebbe far credere il contrario.
Noi non siamo immortali.
La morte è presente come un'ombra in tutto quello che facciamo.
Come logica conseguenza e compagnia inseparabile della vita.
...e la natura, nella sua totalità, non è un giocattolo da manipolare a
piacimento, ma qualcosa di enorme e misterioso, e che con un ritmo tutto
suo ci parla da secoli, da millenni.
La domanda che mi pongo ed alla quale ho già una risposta,
siamo noi uomini del terzo millennio in ascolto?
...ho piuttosto, cosa che credo, siamo nell'isteria di un monologo
megalomane, salvo svegliarci quando tutto trema, ed allora pianger
bambini?
A quei bambini allora, che ci sono ancora e sempre in ognuno di noi, mi piace
parlare.
A loro dico di restar svegli, vivi
di apprendere con umiltà,
e di non smettere mai di sognare.
un pensiero sincero a quelli che hanno perduto i cari e le loro case, i
loro averi, a loro che in questo alleggerimento forzato, possano trovar
la forza e magari proprio per questo, volare...
Che vivano profondamente questo momento, scambiandosi un'umanità che è
rara in momenti normali.
Magari sperare che continui anche dopo, sapendo che è fragilissima ed è
continuamente attaccata dal modus vivendi occidentale, dal consumismo
sfrenato, dal razzismo.
Ma la speranza è ultima a morire...
A quelli che se ne sono andati, che forse stanno meglio di noi,
altra speranza rassicurante, molto più l'esser morti per cause
naturali, e non per qualche stupida guerra.
Ps:evitare inutili polemiche, incoraggiare, se pur postumi, fatti.
22 marzo 2009
8360-R: collaborazione artistica
Salve,
gentile anche lei a ricontattarmi.
Sarebbe difficile in due parole spiegarle cosa faccio.
Anzi no.
Semplicissimo.
Vivo con curiosità e diffidenza.
(che è ...enza senza esser defi... o maldi...)
Giusto un pulcinellesco (,omaggio ad un mio illustre conterraneo,)
dubitare.
Ho dei blogs che illustrano alcuni lavori fatti qui a Bruxelles,
soprattutto l'atelier di creazione che ho chiamato BoiteMagique.
http://boitemagique.blogspot.com/
Ho organizzato di recente il primo www.in progress, sorta di giornata di creazione collettiva
con artisti professionisti e pubblico
http://wwwinprogress.blogspot.com/2008/11/www-0.html
http://wwwinprogress.blogspot.com/
Ho creato un animazione nel metro di Bruxelles che si chiamo Metro en couleur
http://www.metroencouleur.blogspot.com/
E' il mio lavoro, i miei committenti sono in generale organismi che cercano artisti disposti ad animare, stimolare un pubblico, non per forza convenzionale, anzi.
Lavoro anche con giovani che chiedono asilo politico, o nelle carceri con detenuti.
Per loro creo animazioni ad Hoc.
Quindi nel vostro caso potrei creare qualcosa che possa in occasione di avvenimenti come l'omaggio al Grande De Andrè, darvi maggiore visibilità.
Ho anche esperienza come presentatore di avvenimenti, attore, performer.
Creo e realizzo sculture e strutture per lo più con materiali di recupero(una delle prerogative della BoiteMagique), scenografie, loghi grafici ed affiches pubblicitarie.
Per il momento credo sia abbastanza.
L'ideale sarebbe incontrarsi,
visto che personalmente faccio tutto in base a delle sensazioni umane,
senza alibi ne preconcetti.
(Fuori da tutte le logiche politico-religiose che condizionano altresì ovunque e dovunque.)
Questo credo sia la forza o missione della "ScatolaMagica".
Cordiali saluti
Alfonso
"
www.boitemagique.blogspot.com
17 marzo 2009
8360-Lettera ad un amico
sono di rientro dal Brasile,
e come puoi immaginare frastornato dallo sbalzo di temperatura, e la "tempesta " d'emozioni provate.
Ho avuto l'impressione di ritrovarmi adulto, nei luoghi che ho vissuto da bambino;
certe atmosfere di Marina di Camerota degli anni 70, San Marco di Castellabbate...le strade sabbiose, le vecchie auto o trattori gocciolanti d'olio, la terra rossa come un alone indelebile,
segno d'arciumano, di passione.
Già i colori...sarei impietoso con Bruxelles se solo azzardassi un paragone...sarebbe come sparare sui piccioni.
(c'è chi lo fa giustificandosi col fatto che ce ne sono troppi...)
Poi è il "mio" Brasile, quello che ho visto nel "mio" viaggio.
Un viaggio concepito come una fuga.
2 mesi senza gsm,
almeno una decina di giorni senza acqua ne corrente,
ritrovando una sorta di senso preciso,
"drammatico" se posso dirlo;
un senso che non vuole esser forzatamente una direzione,
ma una sorta di nuovo sguardo,
sul caos.
Non dimenticherò gli incontri umani,
scontri di culture e di mondi, di modi
eppure simili,
nei sorrisi
nei sogni.
Parlerei per ore solo per conservare quella sensazione di calore,
di mare, di natura quasi intatta;
mi rivengono per antitesi, i consigli dei "saggi contemporanei",
su come prevedere il futuro pensando alla pensione,
e di colpo rivedo i vecchi di laggiù,
(parlo dei piccoli villaggi di pescatori dove da pochissimo è arrivata l'elettricità, come Caraiva, Punta de Corumbau...),
abbronzati, sorridenti, a giocare con i loro pro-nipotini, ancora tirati, (sangue indiano non mente), e mi fermo lì.
Quasi stoppato da un qualunque: "E si tu vedi la poesia ovunque..."
...di rabbia urlerei: "Io continuo a vedere, mentre molti hanno smesso da un pezzo, e nonostante tutto, cose belle, anzi bellissime, e magari proprio per questo scrivo o provo con ogni mezzo pseudo artistico a trasmetterle..."
Chissà che da qualche parte-fessura nella carlinga pressurizzata del vivere europeo, il dubbio si insinui.
Lungi da ignorare i problemi enormi almeno come la superficie stessa del Brasile,
ma come sempre il giusto stà nel mezzo...
fosse Atlandide!?
...
Poi me ne frego;
Penso a i bambini, sono loro che devono sapere, è a loro che bisogna dare spazio, speranza.
E non perché loro sono piccoli ed indifesi,
ma perchè noi siamo grandi ed offensivi.