31 dicembre 2006

8360-2007

I discorsi di fine anno, gli auguri pieni di buoni propositi per il nuovo…
Quelli che ho già fatto,
che ho gia detto…

Allora mi ripeterei dicendo, augurando a chi legge o telepaticamente a tutti..?

Tanto meglio!

Che il tentativo di dare un senso o lasciare un segno,
possa resistere alla noia, alla fatica, alla disperazione/dispersa azione.
Che il non detto sia detto,
che il dubbio svelato,
che l’aria o il vento prevalga sulla statica
che la vita resista…

un sorriso/augurio
sincero
allora!

8

19 dicembre 2006

8360-Quando...

Quando si ritrova…

Quando si ritrova qualcosa, magari perduta o “sospesamene dimenticata”
O una persona che riapparendo come per magia ricrea un esplosione d’emozioni,
che come reazioni a catena sfuggono tutti i controlli…

Quando si ritrova il mare...
che è poi l’oceano!

Allora è finanche normale che l’ultimo tratto, diventi un calvario, vuoi perché in ogni caso si è stati “bagnati” da una qualche forma di religione, o semplicemente perché l’acqua ritirandosi defluisce lentamente…

E tu li,
avvolto nel impermeabile che ancora sa di città e di smog, come ipnotizzato
,


come se quelle lunghe e larghe paludi non esistessero, come se il grigio leggermente sbiancato in alcuni punti ed un vento discreto non fossero elementi apparentemente ostili…come se le scarpe pur reclamizzate come impermeabili e dal nome di un dottore inglese non fossero catapultate e quasi brutalmente in una sorta di prova del 9…

ipnotizzato a raggiungerlo...

Allora, nello sforzo d’un’avanzata, tra le spire del vento ed il rombare continuo delle onde, senti la presenza d’un’energia che ti avvolge.

Inesorabile

E seppur ricoperto necessariamente,
ti penetra, il sale ed i suoi vapori, l’odore d’una vita che è anche la morte;
Dolce ritorno, dolce riperdersi…

quando si ritrova il mare
che è l’oceano…


29 novembre 2006

8360-17!

E’ un po’ che non mi esprimo sui fatti che facendosi, fanno!

Non è disattenzione.
In molte misure, o semplicemente,
cogito,
od osservando, “ascoltando” una parte di me,
che qualcuno chiamerebbe anche un muscolo,
palpita reagendo,
e qui sbaragliando qualche attento lettore,
lo fa in una qualche misura,
autonomamente.

Si, il mio cervello in quanto cervellotico,
cervellizza anche da solo.

Credo che sia un po’ come un dubbio che s’insinua,
e che con il senno del poi,
chiamala percezione/previsione/intuizione, in qualche modo,
si manifesta.
Allora dico,
che è una cosa che non si improvvisa!
Nel senso che una sorta di allenamento va fatto.
Per non perdersi in sentieri dove nessuno o quasi potrebbe venire a cercarti.

Sintetizzando, esaltando il mio lato di guerriero,
le paure si affrontano, magari ricapitalizzando
le stesse, sotto forma di energia.

Ma,
ritornando ai fatti che scorrono sulle pagine del net,
e che considero veri,
(o almeno spero!?)
potrei, o sicuramente rimango ancora e sempre stupito,
della violenza che continua a soggiornare nella nostra società.
Tra storie di matrimoni di vip, di nuove fiamme/amori(?),
del gol più bello(…),
di tv disinibite,
di nuovi gadgets,
che ci fanno sentire sicuri, protetti coccolati(…)
come informazioni impazzite,
come virus o bug,
continuano ad insinuarsi notizie,
di teste ritrovate, di bambini congelati,
di soldati che in guerra massacrano e si fanno massacrare,

in guerre "sane"(le bombe intelligenti*),
sante o insomma necessarie ed "inevitabili",
di avvelenamenti radioattivi che rischiano di provocare epidemie,
di allarmanti previsioni ambientali…

Ma insomma, chi regge il mondo,
quel manipolo o armata di potenti,
non può veramente fare quello che ci promette a pillole…
un mondo migliore, senza grassi ne magri,
senza brufoli. senza vecchi,
senza cacche,
brillante ed opalino come quelle belle pubblicità,
dove “è tutto oro quel che luccica”.
dove si guarda il calcio 24h su 24h,
dove anche la più casta presentatrice può spogliarsi al clik del telecomando,
dove finalmente si dividerà il mondo,
in quelli che e quelli che no…

(si perché si possono concepire delle riserve, un po’ come fu fatto negli indiani d’america)(…)
(inutile dire, per chi crede di conoscermi, dove sarò quel giorno…)
(dove?)
(ma guarda…credendo nei miracoli, e questi avverandosi, penso proprio che…)
(nella terra di mezzo?)
(ma potrò camminare con la mia vecchia moto bmw?)
(o dovrò usare per forza e solo la smart nell’uno ed il ciuccio nell’altra?)
(…)
8-)

(giusto per…mi ero addormentato o arrugginito?)
(agliagliai…)
*(lo stesso gruppo di ingenieri aveva studiato un mattone intelligente, cioè che si impilava da solo, ma è il progetto è stato bloccato perchè si correva il rischio di fare Una Torre di Babele 2, ed il presidente dell'illustre nazione pur essendo tentato dalla cosa, che poteva anche diventare casa, ha dovuto avallarne l'interruzione per ovvi problemi religiosi.)
(notizia assolutamente falsa(?))

8360-Grazie

canzone consigliata per la lettura, Allen Toussaint, Motion, da album The Allen Toussaint Collection

Delle parole che non ti ho detto,
dei miei sorrisi
di questo sole mago
d’un novembre che
brilla di luce e d’emozioni,
di questa strada che
tra perigli e sbadigli
continua a scorrere
come il fiume
uno o tutti
che ti riporta al mare,
di quei tormenti,
degli astanti
delle nuove storie,
di quel camminare scalzo,
d’un mattino senza nuvole,
della tua buona energia
nonostante tutto
e grazie a tutto,
di come riesci
a cercare la luce
anche se l’ombra
ne consegue,
di quello che credi,
di come ne parli,
di quando ti arrabbi
e sfasceresti
anche i recinti della logica
dell’educazione
salvo poi ringraziarli che non l’hai fatto,
di come puoi
ancora
e sempre
meravigliarti,
incantarti,
di come il sogno
ancor più se condiviso
può in qualche modo e misura
sconfiggere il male…

di tutto questo, di tutto quello
dimmi,
potresti dire in una parola sola,
senza sapere a chi,
semplicemente…

grazie?

22 novembre 2006

8360-L'Amore













Cos'è l'amore?
Sarebbe più facile dire cosa non è...
eppure in questo caso sono ispirato, ci provo a definirlo...
è come un vascello che pur in un mare in tempesta può resistendo dare una qualche sicurezza;
è in questo un paradosso ma oltremodo necessario, come una piccola luce nella nebbia.
Poi c'è chi fa un distinguo;
il vero amore, il solo amore, parole che rischiano di appesantire qualcosa, che invece dovrebbe per leggerezza ed induzione della stessa permettere un qualche balzo/volo...

Io lo vedo anche come un viaggio, di quelli che faresti anche stando fermo, del tipo abitante d'una terra in movimento;
voglio dire, attore e spettatore;

c'è chi il viaggio lo concepisce magari solo di prima persona, come capitano o motorista, o quello che per primo vede una qualche destinazione all'orizzonte…e cosi facendo mette una qualche aspettativa, ed una pressione in qualche misura isterica.
Su di una cosa sarei intransigente;
non dovrebbe essere un compromesso alla stregua d'un qualche altro rapporto umano che si potrebbe avere uscendo “di fuori”, in senso metaforico e fisico;

ma allora è"un qualche dentro"?

Certamente e guai se non lo fosse, se non tocca o meglio abita uno
stato inferiore, un luogo sicuramente fragile e per questo prezioso
e di conseguenza"esclusivo";
arrivo alla parola esclusivo per un largo giro, e non a caso;
per me deve essere una conseguenza logica e seppur tale rimanere
una forma d'offerta, e non assolutamente o tragicamente una pretesa!
Questo è indubbiamente un punto delicato, in larga parte motivo di incomprensioni
e di sicure"cattive energie", che come forme silenti possono alla lunga, anche minare un rapporto che potrebbe resistere a prove d'intensità superiore;
ma per rimanere a quello che dicevo del viaggio anche in forma inerziale,
non intendo in alcun modo una forma di giacenza sugli allori, ma piuttosto un fluire senza
necessariamente"remare";
il potere, poi, riuscire ad uscire un attimo dalla foga animale, che sia chiaro deve esserci,
permette la presenza del ricordo, che diventa un punto di partenza reale, o nel caso di ripartenza.
Infine, senza alcun dubbio, l'amore è inscindibile
dalla vita stessa, ne è parte essenziale e qualunque sia il risultato finale,
va considerato come un dono ricevuto e già solo per questo,
profondamente ed intrinsecamente positivo.

Boite Magique Laeken 21.11.06
Otto

09 novembre 2006

8360-Novembre


Scrivo come il vento,
che deve sfiorare le cime degli alberi e dei palazzi di fronte;
non lo vedo, ma lo sento ed immagino…

immagina con me!

Tenendosi per mano, toccandosi ripetutamente, cercandosi.
E non chiedermi parole,
non cercarle,
diventa sorda per un attimo e muta,
in qualcosa di delicato che si alimenta di luce e di ombra,
ne fiore ne quercia,
solo il tempo d’un brivido sottile.
Perdere il senso,
dimenticarsi dei vestiti, del cellulare, delle scarpe di cuoio…
ama il fango, pur freddo ed apparentemente putrido…
cerca il contatto con questa terra di Novembre, che
tanto sembra morire;
carezza le foglie che dal verde rincorrono il giallo,
come quei figli che non hai avuto
che tante mamme hanno già perduto,
e guardale…
si è vero;
da quegli alberi dove poc’anzi,
sventolavano come ventagli nel caldo d’estate;
d’un estate che adesso sembra mai esistita…

…sono tutte morte, da pochissimo, da tanto…
da sempre?

E cerchi di farti calore, pensando ad un sole lontano,
ad un sale che bruciava gli occhi e mordeva le labbra,
del costume che arrossava,
di quel odore d’acerbo e drammatico,
come a mezzogiorno, quando l’ombra scompare,
e l’asfalto comincia a fumare;

Per me in quelle estati,
esisteva solo il mare ed il giocare…
mentre qualcosa s’insinuava
tra le pieghe d’un sorriso,
o d’un cercarsi con gli occhi…

Quante estati da allora e quante altre storie…

Magari è proprio questo!
Questo essermi scottato più volte,
come al sole e all’amore…

Allora una forma di saggezza che,
almeno,
il tempo con le rughe, le calvizie o un certo
marasma diffuso, ti porta.

Ed io parto,
così in questo mare di foglie,
il mese dei morti dove tutto sembra morire,
e che invece è quella pausa necessaria,
quella terra di mezzo dove tutti dovrebbero passare
invece di sfuggirla ricercando una qualche estate lontana.
Un mese, col freddo e l’umidità penetranti,
che potrebbe valere il senso d’uno stringersi
forte e d’un amarsi un po’di più...


che è notte,
“ed in una notte come questa tutto può accadere”



07 novembre 2006

8360-incontro nella nebbia

ad Annina

Ombre si diradano, potere d'un sorriso
che è notte ed in una notte come questa tutto può accadere...


Poi la luna, la Luna che è già di per se magica,
come non può soffiar vento nelle ali;
negli occhi,
pur tristezze e polveri,
pur cose che non avresti voluto vedere,
luci che non hai trovato quando oltremodo necessarie;

quegli occhi, piccole luci in attesa;

percepirle scoprendole in un contesto dove l'eccesso è pregio,
discrete, sincere.

E non guardare, eccesso di cinismo, lasciare al barbaro olfatto
l'ardua sentenza...
scoprendola molto oltre, troppo altrove,
un luogo senza ombre, luce diffusa e caldo;

i cocci si riassemblano magicamente,
le ferite mai esistite,
brillore di scorgimento,
di fluire confluendo...

Senza alcuna forzatura, cosi',
come se da una vita e per una vita,
cerco le tue ombre per svegliarmi e riaddormentarmi,
perdendo il controllo del sorriso,
i filtri, corazze ed il resto.

Scontro inevitabile;
senza rumore, senza clamore.

Sfioro la tua pelle, ne respiro avido l'aura, cerco i segreti
con la gioia d'un bambino alla caccia al tesoro e come lui
quasi sorpreso e spaventato nel trovarli!

...e vorrei dirti tutto di me;
darti tutto, senza remore...
lo faccio senza pensare,
d'un istinto che pensavo estinto;

"potrei parlarti per ore e tu per ore ascoltarmi solo perchè ti piacciono i miei occhi...",
scrivevo senza ancora conoscerti, senza sapere che lo facevo per te, e che vale anche per me.
Il mattino s'è levato, lavando e rigenerando, la nebbia si dirada con la stessa inesorabilità di quando è venuta,
con il sorriso di chi sa dove andare e cosa fare,
anch'io ti guardo,
senza pudore;
cerco il contatto(e lo cercherò sempre)
lo trovo...

Il tuo sorriso, la pelle distesa che cerca la mia senza attesa,
il tuo respiro, che può più di tante inutili parole;

potere dell'alchimia;
che valgono, servono le ombre e le nebbie, per poi
meglio apprezzare la bellezza, l'energia, la potenza vitale ...
della luce!

Non cosa ci riserva il destino;
so che come ho sempre fatto lo accetterò,
col broncio la lacrima o il sorriso che sia,
e che lo ringrazio da adesso,
per averti incontrata,
noi,
come due naufraghi, nella nebbia...

17 ottobre 2006

8360...greats days for freedom

canzone consigliata per la lettura, Pink Floyd, A great day for freedom

Mi ero assentato.
Giustificato?

Magari, pure.
Magari che la vita è questo scorrere, irto/mirto, divenire fluendo o fluidificando.
Magari era semplicemente che alla tastiera, al blog come specimen di comunicatio,
come spazio elargibile,
come tecnocrazia,
come segnale di fumo nella nebbia,
allo scrivere elettronico dicevo,
ho preferito il vivere,
l’accettare nel suo arcano significato, un evento o due, che in quanto fata mi hanno fatto pensare,dire scrivere(ricordandomi la mia terra natia, pur amata, pur tragica)…POST FATA RESURGO…

Ho perso il mio padrino, l’uomo che mi ha tenuto
dritto quando ancora avrei bazzicato per terra.
Il nonno che ho avuto la grandissima fortuna di avere, conoscere ed amare, fino al 13/7/2006, lui che era nato nel 1915!

Porto il suo nome, Alfonso(anche se lo celo nel Fonz…), e non sarò mai poliziotto e cavaliere della repubblica come lui.

Proverò a portare un po’ di quel sorriso, rispetto ed educazione, ma nella realtà, lo consulterò sempre, perché credo e sento che mi vigila, aiutandomi, col suo sguardo antico ed austero, pieno d’un amore che non ha mai smesso di donare in maniera sobria, elegante, essenziale.

Ho sofferto.
Di quella sofferenza impotente dinanzi alla calma serena della morte.
Ho sceso molte rampe di scale.
Ho ritrovato silenzi dimenticati.
E da tutti i brusii, è riemerso il vento d’estate, un luglio che in altre epoche era di corse spensierate sulla battigia di Ogliastro Marina, con il sale a bruciare come e più del sole…e l’ho rivisto passeggiare con Nonnina sotto braccio, perdersi nei riflessi abbaglianti delle onde.
Ed anche mia madre era li, col suo sorriso dolce, quel dolce che mi è mancato troppo presto, e che ho cercato disperato e rassegnato nelle ragazze che ho, poi, “strada facendo”, conosciuto.
MA NON C’ERA TRISTEZZA.
…c’era il dolore, il pianto, l’impotenza, ma la tristezza, no!
(non che c’abbia qualcosa in sospeso o contro…).
Da quei silenzi, in qui silenzi, profondissimi, ho ritrovato affetti, codici e chiavi nascoste.

Questo evento ha rimesso ordine, ha ridato luce, o senso alla luce.
Certo era immaginabile, prevedibile…ma tutta la dinamica, la parabola, meriterebbe un discorso a parte.
Un discorso pur semplice, fatto di poche parole dal forte, potente significato, amore, rispetto, dovere, sobrietà…
Tutto quello che oggi passa troppo spesso in secondo o terzo piano…
Ma l’ordine a cui alludevo, l’ho raggiunto come dicevo grazie, o anche grazie, seppur indirettamente, a questo “FATA”.
La storia d’amore che fino ad allora era la più longeva e pur nelle sue difficoltà, “quella giusta”, si è sciolta come neve al sole…
…senza vinti ne vincitori.
…o meglio…con un vittorioso, forte e sotto un certo aspetto(che si rafforza col passare del tempo)rassicurante: il destino!

Senza cancellazioni, senza isterie, senza lacrime, senza rimpianti.

(Ottobre che riscalda ancora, mentre le foglie rincorrono il rosso, come un tramonto di quelli memorabili che si prepara, che sei lì indeciso, se fotografarlo o goderlo…)


A great day for freedom...


11 luglio 2006

8630-Amnistia?

Amnistia?
Di cose, peccati, estorsioni, tradimenti che si voglia, perdipiù ripetute ed aggravate?
Chi si pone ancora in dubbio, ascolti le intercettazioni, le ascolti!


http://mediacenter.corriere.it/MediaCenter/action/player?uuid=ea7d4692-1013-11db-9111-0003ba99c667

Chi* propone l’amnistia per fattacci del genere, non può non essere identificabile con chi li ha commessi!

Il fatto che la nazionale abbia vinto il mondiale dopo che per anni era data per favorita e immancabilmente si faceva eliminare nel 2002 dai Sudcoreani con tutto il rispetto per loro, e le distanze dalle sviste Morene è il risultato diretto ed inequivocabile dell’aver messo fuoco alle erbacce!
Se una squadra di campioni conclamati e strapagati ha bisogno pure di comprarsi gli arbitri o catturare simpatie sotto varie forme che io comunque definirei altamente mafiose, come regali ed inviti a cene e feste, e vince con il loro innegabile aiuto, commette più crimini allo stesso tempo:
infrange un codice sportivo che volendo estremizzarlo è la differenza dell’uomo dall’animale, (che non significa per forza che il primo sia il migliore!), prende per culo migliaia se non milioni di fans che alle tristezze della vita fanno fronte proprio con queste sfuggevoli ed effimere “prestazioni”, e per ultimo contro se stessa, perché avendo tutto facile viene a mancare quella “fame” di cui lo stesso Lippi ha parlato.
E noto che in un mondo reale ultradifficile soprattutto per i più giovani, i calciatori giovani che fin dalla tenera età sono teletrasportati in un mondo in paraffina, apprendono tutto, anche a cadere, e dove pur diventando merce, si può, con l’unica cosa che rimane fortunatamente intatta, il talento, riuscire..."merce fragilissima e vulnerabilissima!"

E riuscire significa guadagnare cifre impensabili per i comuni mortali…semidei quindi...

pur necessari per i comuni mortali, per identificarsi, sperare…
in una parola sola sognare!
(Quanto sia alta la speculazione sui sogni comuni o almeno dopo sondaggi appurati, è argomento lungo e periglioso, da affrontare e approfondire…)

Talento che, con lo scandalo e diciamolo, l’antipatica praticità e competenza (doveroso riconoscerle entrambe!) del C.T. Lippi, è uscito nell’ultimo mondiale, cristallino ed a tratti commovente per la sua veridicità, per la spontaneità…non un film, con i vezzosi attori, comparse tecnici e registi, ma un documentario alla Herzog, dimostrazione lampante di quanto quando c’è arte non servono artifizi!

E’ questo il punto che vorrei sottolineare
caro Moggi, ma c’era tutto sto bisogno di creare quel casino per vincere!…
lei mi sembra essere proprio un bell’ignorante, che parla un italiano da camionista, (non faccio commenti sul suo aspetto fisico ma il ghigno le si addice come la ciliegina sulla torta)
…mi spieghi un po’ma avrebbe requisito a tutti carte e matite per permettere ad un Leonardo o Michelangelo d’essere il migliore?

Un pensiero fulmineo ad un personaggio da tutti criticato per il troppo amore e sperpero, che alla luce di tutto è l’unico dirigente o ex, ad essere in credito verso il calcio italiano…Moratti!
Lui è uno che per vincere ha commesso l’errore di comprarsi i giocatori migliori, di assecondarli, d’amarli come solo un romantico sa fare…lui non lo ha fatto per guadagnare soldi ma rimettendoceli e non pochi, lo ha fatto da straricco con lo stesso entusiasmo e aggiungiamocelo, spirito naif, d’un semplice operaio o impiegato che vive o sogna solo quelle poche ore di calcio giocato.
Che i futuri managers siano più Moratti che Moggi..?
Direi largamente si, che pur vero che con il calcio ci si può arricchire, non dovrebbe mai essere la ragione principale.

Poi che questa tecnologia ormai diffusa e presente, faccia finalmente il suo dovere ed aiuti gli arbitri, che dovrebbero addirittura essere due in campo, riducendo al minimo eventuali combine, che orami si sa che per gli interessi in gioco sono possibilissime.

Chi è ancora pronto ad amistiare dopo questa mia…vada a farsi una bella strage di galline per sentirsi cacciatore, e nel rientrare, con i vestiti ben intrisi di sangue delle stesse, passi per un fiume di coccodrilli affamati per sentirsi preda, verificando di propria persona il suo spirito sportivo…

Juventus-Ivrea..derby piemontese 2006-07!
Fassino e Mastella(*) in tribuna scoperta d'inverno!
(amen)

14 giugno 2006

8360-toro

...granata
che chi bazzica in colori, sa benissimo essere un misto di rosso, nero e magari una puntina di giallo e bianco.
Il rosso che per antonomasia è la passione che scurendosi, come il sangue passa in crosta, è segno di sofferenza e coraggio, d’una piccola vittoria , pur momentanea, della vita sulla morte.
granata per strano o magari ovvio destino quando nel 1976 (avevo 7 anni) il Toro vinceva il suo ultimo scudetto.
Allora non potevo immaginare che si poteva barare, che un arbitro fosse di parte, che ci fosse da combattere per la pagnotta e la passera...(ma questa è un'altra storia...).
Torino che è una città che ho solo intravisto, ed il Toro, animale fiero e potente, sagoma lignea ricorrente d’un viaggio in 2cv in Spagna, ed in foto incolpevole martire di corride e toreri.
Poi, il tempo passa, ed al calcio giocato e tifato come sfogo infantile quasi imposto, si smorza si ridimensiona…ma
Stranamente, pur prendendo larghissime distanze da orecchini e tatuaggi o scarpette fosforescenti d’uno sport che faccio fatica a riconsiderare, da tutto quello che “orbita e meteora”, non posso non essere felice per l’ultima impresa-emozione che solo Il Torino, che adesso si chiama F.C. sa regalare.
Qualunque sia la prossima serie A, con tutti i dubbi di cui sopra, onore e merito a qualcosa di illogico ma necessario, la vittoria degli spareggi e la conquista della massima serie.
Che alla luce delle ultime tristi vicende, diventano una risposta concreta ed un esempio da seguire.
(anche se zappare la terra, anche solo per ripulirla sarebbe molto meglio!)

16 maggio 2006

8360-16

...poi ci si domanda com’è stato possibile.
come è possibile che in un mondo, quel del Calcio italiano, dove giovani allevati per esser campioni spesso viziati e viziosi, guadagnano cifre astronomiche per dare e prendersi calci, spesso al centro delle attenzioni d'un altro mondo, quello dello spettacolo, che in quanto a viziati e viziosi non scherza, si rispettino ancora le regole...
e quali poi, ed a chi di controllarle?

Non era una novità.

...io, che in infanzia ed adolescenza ho giocato e tifato, con i lumi della ragione da un pò ne avevo preso le distanze, che come in un big bang non cessano di aumentare...
eppure a questa storia non resto indifferente.


...poi un guizzo m'illumina un sorriso...e se constatato il "pallone malato" l'italiano si risvegli dal torpore mediterraneo, e si impegni finalmente a riprendersi l'Italia, e la protegga come una gemma preziosa, che merita attenzione riguardo, amore?

Che tutta l'energia ed i soldi sprecati in un gioco che non è più leale , dove il più forte ha anche bisogno di barare, vengano messi nel ripulire le strade i giardini, le piazze, le spiagge...

Dando una lezione a tutti... calciatori, modelle, impresari, ministri, impiegati statali…

23 aprile 2006

8360-menù Kipik

http://www.kipik.be/

...oltre all'orologio che si vede nel sito, che ho realizzato "realmente"(oltre ad una decorazione murale e piccoli menù peperoncini),
tanto per restare in tema di manualità, sinonimo di cose buone e piccanti in quanto ultravive,
ecco il Menù dei vini, altro OttoMade...


La frase scelta nella pagina di sinistra aprendo**

"L'Ambrosia degli Dei che si decanta, nun è che malvasia che si produci da na'viti ch'a Lipari si chianta (Abate Meli)"

giusto per

**

8360-nonChernobyl

Balle.

Balle d'aria che hanno distrutto una generazione di russi e non solo.

Balle troppo reali e drammatiche.

Chernobyl.

Ricordo che all'epoca stavo all'Isas
(Istituto Statale D'Arte di Sorrento), e quasi infischiandocene degli avvisi e le precauzioni ce ne andammo al mare(io e quelli che preferivano-alcune volte-il mare della Regina Giovanna alla scuola)...si parlava tanto di Stronzio ed in qualche modo era normale che ci adeguassimo!

Il problema è alla base.

Chi mi conosce o ha preso il tempo di leggermi lo sa;
sono al limite dello "schifosamente romantico";
nel senso che odoro finanche l'olio che immancabile mi rimane tra le dita quando sfioro uno dei miei gioielli meccanici...(de gustibus...).
La mia posizione verso il progresso, le vertigini che crea il distacco dell'umano dall'uomo...
In qualche modo, ciononostante, quasi giustifico quello che è accaduto, o almeno lo considero, per come sì sono messe le cose, inevitabile.
La corsa si è intrapresa e inutile a dirsi, farà come a fatto "morti eccellenti".

Traversare la vita come viaggiatori o viandanti entrambi viventi.

L'unica "v" che possa far pensare alla vittoria.

Fuma sottile
come pioggia
trafigge
i pensieri remori
al dì che traspare.
Fugge
anche l'ultimo
ignorante
mentre il saggio,
sotto un portico
qualunque
fuma
il suo
ultimo respiro
sereno





03 aprile 2006

8360-NyC

ok
sono il primo a menarmela se qualcuno,
magari fra tutti i suoi compagni e per un semplicistico copiaincolla, m’inviasse la cronostoria del suo ultimo “esotico viaggio”.
Decido che la blogghizzazione sotto questo aspetto è sana come la masturbazione, automatismo senza invasione, quando per necessità virtude…
E se la chitarra echeggiante e la sua voce pure, che potere della tecnologia rimarrà(fortunatamente)anche ai posteri, di John Lee Hooker, mi scandisce i tempi, o almeno accentua la sgretolazione, il tripudio del casuale, mi basta fermarmi un attimo, focalizzare o meglio risentire l’aria fresca e magica, la sacralità incredibilmente intatta del Central Park…

come se l’avanzata inesorabile del progresso l’avesse risparmiato sul punto di distruggerla;

come se, inspiegabilmente tutto si fosse fermato nell’attimo prima dell’attacco finale…










ero lì magneticamente attratto
da quelle pietre neromonolite,
rugosi dorsi d’una qualche balena preistorica, anche lei fossilizzata nel momento della ripresa degli abissi, l’attimo dopo un ossigenazione profonda o la visione d’un qualche pericolo in superficie…
Manhattan…isole di colline per gli indiani Munsee…grattacieli ed obiettivi terroristici negli ultimi tempi, eppure solo un attimo se confrontato all’arcistoria di quelle rocce.
Sedersi su quelle pietre significa aspettare un passaggio, preda nemico o incontro che sia.

Fuori da qualunque logica temporale…

Non c’è alcun’infrastruttura umana fastidiosa, tutto come ad equilibrare il circondo di gran lunga troppo pieno ma altrettanto affascinante.

Potrei fermarmi qui.
Solo qualche foto giusto per…


27 marzo 2006

8360-Angeli


http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/03_Marzo/26/deltaplano.shtml

vola in alto
falco solitario
porta il tuo sorriso
come piume
tra le nuvole

ad Angelo D’Arrigo
http://www.angelodarrigo.com/profilo%20ita.htm

22 marzo 2006

8360-15

riprendo un senso.
il piacere di scrivere nell’ora dove i saggi scaldano da un poco già il cuscino il lenzuolo ed il resto.
non un caso.
ho, aiutato dal mio ronzinante…

respirato ricreato un vento.
Come un punto nero scintillante mi rivedo adesso, a tagliare l’aria fredda d’una primavera che sembra aver perso la retta via...
e quel vibrare metallico, come io stesso parte d’un motore di quelli d’una volta, aste e bilancieri.
così riprendo a pulsare,
qualcosa in me semiaddormentata si risveglia.
comincia dal naso la percezione sensoriale, poi nei tendini indolenziti dalla lotta col vento le buche le traiettorie sghembe, poi nei muscoli che si contraggono al solo pensiero.
Non ho salvato il mondo, non ho fermato la guerra ne la stupidità.
Ma resto vivo.
e se domani poi, un sorriso…

20 marzo 2006

8360-DueVecchieSignore













Il tempo scorre veloce
ed io
quasi ignorandolo...

07 febbraio 2006

8360-Che













Stavo quasi per aggiungere altre foto al mio motoracconto.(lo farò poi…)
Che come mia abitudine ho fatto zapping web sulle ultime news e sono stato colpito dalle ultime immagine del Che, prima vivo poi morto.

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2006/02_Febbraio/06/che.shtml

Sono stato “colpito”, ho quasi sentito l’odore della polvere misto al sudore, mi è sembrato di sentire il rantolo successivo ai colpi di mitra, quasi fosse un suo eco.
Ed il silenzio che il corpo di un guerriero merita mentre la sua anima cerca di conquistare il cielo.
Il coraggio di cercare di illuminare, una vita, una via…prendere posizioni, provare a cambiare un corso in un sorso…

Ernesto, io non ti conosco abbastanza, non so bene cosa hai fatto, se nelle tue guerre hai sempre cercato prima le armi della poesia del dialogo e poi, ripeto e spero, solo poi quelle della guerra, della fottuta banale semplicistica, monotona assassina, guerra.
Sono certo che non stai con l’anima in quelle immagini-logo d’un diffuso senso di sfida e libertà, che compri sulle bancarelle di tutto il mondo, dove guardi verso un dove lontano con il basco e la stella rossa.
Non so dove stai adesso, se nel paradiso dei guerrilleros, e da lì puoi vedere quello dei cattolici, prenderti un the alla menta in quello degli islamici e farti un bagno rigenerante ai piedi del grande Buddha.
Non so se quello che hai fatto in vita, qui, oltre a darti una fama spesso troppo qualunquista, sia quello che volevi di morire nella “giusta guerra”…penso e spero di si.
Perché ho provato qualcosa di forte, un energia “simile” che sento che porto che alimento…e ti rispetto come un fratello…cercherò anch’io la mia giusta guerra, e come tale cercata-accettata, anche tutte le conseguenze…
chissà che alla fine non ci si ritrovi tutti, in quello paradiso purgatorio inferno che sia, di tutti i guerrieri sognatori, utopisti…

Come luci nella bruma.

01 febbraio 2006

8360-frontiere

canzone consigliata per la lettura, K.Jarrett, Part 2c, da The Koln Concert

Caro Mauro,(
http://www.rivistapaginazero.net/)
il tempo scorre veloce ed io pur lasciandolo fare, e ci mancherebbe, continuo come in una sorta di "testardia mula", a viverlo, abitarlo, a "modo mio".Di fatto sono una minoranza, anzi uno.(e per il "gruppo" magari "zero")Concetto filante come un proiettile tracciante..."Credo che l'unico spazio lecito, sia l'anfratto."Il punto dove si crea la turbolenza in aereonautica o il vortice in nautica.Quel punto può servire d'incontro...come bivacco ristoro prima di riprendere "il viaggio".E' questa l'immagine che ho sempre più forte, della realtà europea.(Vivo da un pò a Bruxelles, senza avere alcun viatico o canovaccio, e credo di essere imparziale e sensibile osservatore).Le frontiere ci saranno sempre.Non è un monito ne una maledizione;è giusto il senso del limite, umano.Bisogna convivere con le diffidenze e le paure, essere sempre vigili sulla propria frontiera, che è il vestirsi-presentarsi-esprimersi e la conoscenza prima ed il rispetto poi, delle leggi che saranno ovunque ci muoveremo in questo mondo.E non c'è niente di più bello, liricamente parlando, di passare-superare-scavalcarla una frontiera...quel sorriso che potrebbe provocare,stretto-sofferto-ironico che sia,è la libertà conquistata.

Raccontarla, filmarla, enfatizzarla, il senso dell'arte?









A presto

30 gennaio 2006

8360-r80/7










R80/7
Due cilindri boxer
797 cc.
26 anni portati con dignità, ma giusto delle cifre.
Molto più veramente,
un “sogno meccanico”- metallorotolante…
con una sua storia, fatta di “rispetto della legge”

(o tentativo almeno),
di tutela “verso”(è un ex police).
Ma anche queste “solo” parole…
allora qualche foto ed impressione a caldo…
un trattore, che gira come un orologio
una meccanica dove il filo logico è il centro
una moto che è un motore…
lo so, se ne potrebbe discutere per ore…
per me la moto è un cavallo meccanico;
e non per un turistello della domenica,
non per farsi vedere al bar,
da ragazzette e fanciullone varie.
Neanche per sfidare altri centauri ai semafori,
come un nuovo palio della “mazza”.
E’ un mezzo di ricerca.
Un modo per schivare il traffico dell'umana stupidità
e cercare i "fuori pista"*,
portandosi
con qualche “attrezzo personale”.


Una sorta di guerriero** solitario più Don Chisciotte
che Rambo (anzi sicuramente).


E perché questo legame sia solido e sincero ed il viaggio "sicuro",
bisogna conoscersi, ed io, sinceramente

le ultime cybermoto non le capisco(anche nel prezzo!),
non parlano nessuno dei miei "tentativi d’idiomi",
e prodotti d'un progresso invasivo,
mi farebbero vestire come non sono,
portandomi più veloce di quello che mi occorre per capire,
sentire.
E se pure fosse, dovrei poterle riparare qualora…
ma come si sa ogni trionfo di elettronica
vorrebbe sempre il tecnico della nasa nel taschino…

io sono ferro e acciaio, il cognome che mi porto…

al massimo alluminio…
il carbonio con carbonchio annesso
lo lascio tranquillamente a chi vuole o deve…
battere qualche record della minchia!

E poi, come a sottolineare il tutto, la mia,
è piuttosto un mulo meccanico, tedesco per giunta

animale che di gran lunga preferisco al purosangue
schizzinoso e nervoso
spesso arrogante estensione del suo proprietario
masculofemmena che sia…

*Che non significano quei raid africani dove decine di esaltati in tute fluo si rincorrono nelle dune
invece di zappare la terra.
**Guerriero per combattere i luoghi comuni, la banalizzazione,
la stereotipizzazione, la TELEVISIONE!



25 gennaio 2006

8360-nero

canzone consigliata per la lettura, Dr.John, Cabbage Head, da
"Goin'Back to New Orleans"

Stranamente arrabbiato
feroce finanche
Qualcosa che senza capire mette tensione
Perch'io che nella notte abito solo
perch'io
percome…perché per te perdersi per ritrovarsi
dannazione e creazione
la poetica della distruzione
e la gente che non vorresti si manifesta come amicizia
ma falli crepare
lasciali morire sommersi dalla loro stessa merda
certo potreste farle in parole diverse le stesse emozioni
balle
e le ho visto volare come in un cielo terso i gabbiani
pensare nuoce
pensavo che
potevo volare oltre
…li avrei visti
come caccole
d’un qualche furtivo gesto.
capiscimi senza parole ne accenti
a modo tuo prendendoti il tempo d’un respiro;
la linea si crea come l’orizzonte
a dismisura
potresti contare mille passi
e raggiungerla solo dopo esser caduto
potere dell’assurdo
potevo-potendo
povero illuso
ridere delle proprie pene
l’unico lusso gratuito
di chi senti
di chi ignori che senta
tengo freddo
tango nudo sul ghiaccio d’una grande pisciata
le poche parole che,
e te le ho dette tanto tempo fa
quando ancora non ti conoscevo
e rincorrevo le onde al tramonto
solo per avere l’impressione d’essere
un transatlantico
di quelli a vapore
che vanno per ore
ed ore
che vanno lontano


senza rumore


20 gennaio 2006

8360-La risposta che non ho dato

Caro F. (conoscente sconosciuto ma non abbastanza, che in quanto originale ed “artistoide” decide di scegliere L’Africa come viaggio “decongestionante ed esotico”e invia regolarmente le sue impressioni dal posto...e mi domando come fa se lo scenario che prospetta è piuttosto tribale!),

ricevo le tue mail ed ho smesso di leggerle;
primo perché non amo la tua maniera faziosa di scriverle...secondo...te lo spiego in questo pensiero...tu sai perché non sono ancora andato in Africa Centrale?(va fatta una distinzione perché sono stato in Tunisia ed Egitto che sono comunque Africa, o no?).

Perché sento che è un viaggio a senso unico.

Non ritornerei più in Europa.

Ci andrei senza macchina fotografica digitale, senza indirizzo e-mail, senza cremina per le zanzare o pasticche per la malaria.
Senza aver prenotato via web, alla "casa dello straniero", senza cercare gli ippopotami per forza ne il leone che si staglia all'orizzonte.
Non entrerei nelle case della gente per capire come vivono, ne cercherei di aiutarli...e fondamentalmente sai perché?

Perché io non ho niente da insegnare a loro.
L'unica cosa che posso dirgli è di starsene lì.

Poi mi dici che rientri per le feste e non sai cosa farai?

Te lo dico io,
mangerai come un piccolo maialino a casa di mamma e papà e quando incontrerai i tuoi amici gli mostrerai il cappellino o il braccialetto comprato in Senegal
(che magari è lo stesso identico che ti vendono al volo nei metrò di mezza Europa)
dicendo che hai lasciato il cuore là e che devi "assolutamente" ritornarci...

con amicizia
(che è sopratutto dirsi quello che si pensa veraMENTE)

17 gennaio 2006

8360-14

ti regalo un pappagallo...anzi no!
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/01_Gennaio/17/pappagallo.shtml

8360-13

http://www.repubblica.it/2006/a/sezioni/scienza_e_tecnologia/lovelock/lovelock/lovelock.html*

*La notizia che non vorrei mai commentare.

Quella che una parte di me, mantenendomi come distaccato dalla realtà, incitandomi a cogliere l'attimo prima, stesso, e dopo, sembra conoscere da tempo.

Eppure oggi ho provato una forte emozione, rivedendo, sfiorando le piante che abbiamo preso a Bruges, dagli zii di Eva.

"Una forma di vita silenziosa e pacifica, saggia come la storia del mondo...la teniamo ovunque attorno, e non accorgendocene, non rispettandola, la distruggiamo."

Il vero male, il cattivo dei cattivi, è sempre stato l'ignorante.

16 gennaio 2006

8360-motofonz

Una chiave da inserire al lato sinistro
d'una coppa metallica nera, che ha per faccia un vetro convesso e trasparente...
un giro, che piccole luci, due rosse ed una verde,
si accendono;
cercare con il pollice destro un bottone sporgente
premerlo, e...
v a i
(il bicilindrico boxer si anima in un borbottio che ha più dell'orologio che del motore)
e poi, qualcuno strapenserà che sono nostalgico,
lo pensi lo creda pura, c.s.(!)
ma a me mi, si a me mi piace pensarla così!














Inchiostro di china, acquerelli, pastelli.8Produzione 2006

11 gennaio 2006

8360-12

canzone consigliata per la lettura, T.Monk, Well you needn't

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2006/01_Gennaio/10/mummi.shtml

Strana notizia..?
Sopratutto se si pensa o conferma un pensiero sulla televisione.
io che ho anche provato a farla...
eppure coincide con una mia ricerca o fuoriuscita di segni...
proprioggi scrivevo...



09 gennaio 2006

8360-eversivo/1





*














L’albero ribelle

La Natura non è quello che vogliamo...
semplicemente perché è, esiste benissimo, anche senza di “noi”.

Il nostro “volerla organizzare” è una posizione presa,
al limite conquistata,
ma comunque innegabilmente “viziata di fondo”.

L’albero ribelle allora,
non è solo il simbolo d’una lotta contro l’oppressione,
è una bandiera, più forte di quelle di pezza...
volendo essere estremisti,
un totem

un ramo trovato, ripiantato fuori logica umana*
(senza alcun incarico “paesaggista”),

potrebbe far riflettere più che disturbare...
(ma l’idea sarebbe piantarlo sul percorso)**



**

08 gennaio 2006

8360-parole da trovare

innocenza...immaginazione
...
parole che “possono”
come un colpo di cannone o un bel calcio nel sedere...
parole magiche potere delle parole che se solo seguissero azioni...
le ho trovate così, leggendo un'artista per caso che è stato Robert Filliou.

hanno avuto uno strano effetto...
...ho resistito il freddo del mio garage atelier fino alle 24.00(dalle 21.00)
ho cominciato a trovare nuove funzioni dello spazio che da angusto o troppo pieno si è cominciato a "rivelare".

Già...il troppo pieno...che per dirla in breve può ricreare in arte quella spiacevole sensazione d'aver "mangiato troppo"!

MeaCulpa

...e mi sembra di veder tutto più chiaro...

io che ho sempre cercato il senso o un senso di quella missione da compiere
senso banale d’una vita...


06 gennaio 2006

8360-11

Un pensiero
forte
potente
per 12 uomini* morti nel ventre della terra ancor'oggi,
umili vittime,
sacrificio "necessario" per alimentare
"una società votata al consumo"**...

che nella certezza della tragedia, uniti dalla sorte e dalla disgrazia
trovano ancora il tempo di scrivere ad i loro cari, e figli...
"di non preoccuparsi...di essersi solo addormentati"

loro si riaddormentano e si risveglia il sogno

che l'uomo, il giorno che sarà "chiamato",
lo faccia da vivo!


*http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2006/01_Gennaio/05/west.shtml
**e che ipocritamente nominerà a giusto merito, EROI




05 gennaio 2006

8360-cuorisolitari


"Alzi la mano chi non ha mai piazzato un annuncio del genere o non ha almeno dato un'occhiata alle inserzioni dei cuori solitari su un giornale o su Internet", conclude il Times.

Io (non parlo... tuono!)
e subito dopo farei ricadere pesantemente la mia mano come la zampa di un gatto gigante, che faccia "abballare" tutti i "topolini digitali"!

Non ho mai di che annoiarmi sul net, anzi il rischio è rimanerci incollati ma ci sono rimedi efficaci...poi mi è chiaro che lo faccio finalizzandolo ed è inutile ripetermi.
Cerco spunti di riflessione e questo, mi crea una reazione Tsunamica...

Cercare la propria anima gemella sul net?
Perché cosi ci si apre meglio, si può rispettando la privacy scoprirsi o giocare a farlo..?
Perché il tempo non c'è di incrociare una persona reale, i pensieri e le paure tante, poi con l'ipod nelle orecchie mica è facile...

*"L'inter-attività offerta da Internet è senz'altro un fattore, perché consente a chiunque, seduto comodamente a casa propria, di vedere in faccia il potenziale partner e di imparare tutto quello che è possibile imparare sul suo conto, mantenendo un'assoluta privacy, mentre ci vuole più determinazione e coraggio a entrare in un'agenzia matrimoniale e compilare un questionario", dice Chris Simpson, direttore di Telecom Express, il network che riunisce vari servizi per "cuori solitari"

Cosa significa, che si vuole un amore comodo, di cui si conosce tutto e che per conquistarlo non ci vuole coraggio e determinazione?

Un'altra ragione, spiega Richard Giordano, sociologo del Birbeck College alla University of London, è che i vecchi circuiti tradizionali per incontrare coetanei e conoscere l'uomo o la donna giusti non esistono più: "Una volta c'erano la famiglia allargata, la chiesa, il club dopolavoristico, la mensa aziendale, il pub. Oggi la gente lavora di più e più in fretta, sicché il tipico single, uscito dall'ufficio, finisce da solo a casa con una birra in mano e un film in dvd da guardare. Ecco allora che Internet allarga gli orizzonti, permettendo di conoscere rapidamente un enorme numero di persone, selezionando quelle che sembrano fatte apposta per noi".

"sembrano fatte apposta per noi"?

Che diavolo di società stiamo diventando?

Dei molli inermi e spaventati della propria ombra, che per accomplire una logica, che per fortuna rimane ancora magari unica ultima reticenza animale, di coesistenza, ricorriamo ai sistemi ed i metodi che ci rimangono o che sono frutti del divenire?
Questo è il risultato del bombardamento pubblicitario-mediatico-magnetico a cui ci stiamo (tutti noi vittime e carnefici) sottoponendo negli ultimi anni?

Il rincoglionimento ad oltranza?

Se questa è la realtà non subito certamente, ma per selezione naturale, i figli dei figli di queste unioni, un giorno moriranno (se per tempo non hanno inventato delle macchine autosostantive) perché il cuore avrà "paura di battere" o che battendo possa infastidire il polmone, che a sua volta ha dei seri dubbi sul se val la pena respirare un aria malsana...

Ma io credo...

e credere non è un concetto religioso, ma sacro.

Io credo che in coscienza, energia e coraggio, si possa cavalcare tutto...
per prime le paure, e via a discorrere, e non ultima questa realtà tecnologica che ci frastorna, o che tenta di farlo.
Se io con queste mie, insinuo un dubbio già mi sentirei contento, perché questa è l'unica soluzione...dubitare come forma di analisi, di necessaria riflessione, pagando nell'immediato con la perdita di facili consensi, amicizie e nel caso specifico amori. Questo distacco-discrosto necessario, doloroso spesso, come quello di una piaga o una crosta da ferita. è l'unico modo per rinascere-ritrovarsi-rivivere.

Se questo* è l'unico modo che rimane per conoscere qualcuno, cioè nel proprio muoversi fisico non si incrocia nessuno a cui ci si potrebbe relazionare o tentare di farlo, allora (anche se sarebbe una situazione oggettivamente grave!) "di necessità virtù"...ma se il ricorre a queste "pratiche" è una soluzione comoda per non mettersi in discussione imbarazzo emozione, allora il problema può solo, in quanto non affrontato e risolto, aumentare, ed in quanto coppia raddoppiare!

Il rischio, e di quanto val la pena correrlo sta tutto in una frase d'una canzone dell'ultimo Battisti che mi sono ripetuto e mi ha aiutato nei momenti difficili...

"si sopravvive a tutto per innamorarsi"


*http://www.repubblica.it/2006/a/sezioni/esteri/singlll/singlll/singlll.html

04 gennaio 2006

8360-Jesce Sole

Jesce Sole*...
di getto così
senza preavvisi
via le nuvole i fumi il resto
scaccia le ombre diffuse
rendile linee
crea volumi definiti
assorbi sbadigli
crea disturbi ottici
rendici piccoli

come sempre
schiavi
ti rivereremo



**
**veduta belga sconquassata dal sole!

03 gennaio 2006

8360-incontro








Grazie per la gentilezza.

Dovrei dirti o spiegarti il perché o il percome è nata questa idea di 8a360 (otto/io a 360°)?
Forse la risposta più vera e sintetica sta nel sotto titolo "tentativo d'esistenza-resistenza e riflessione nel net"...con la speranza di dare nuovi sguardi, spunti idee.

Oppure senza "menarsela troppo", "le carnet de voyage" d'un viaggiattore* nello spazio che trova e per il tempo che gli è dato vivere...

Secondo un vecchio proverbio arabo la differenza tra un turista ed il viaggiatore è che il primo passa e se ne và, il secondo può decidere di restare...

Come ti ho detto al telefono accetto largamente impressioni, reazioni, sicuro di scalfire in questo modo quel muro, di diffidenza, "paura incoraggiata"(miglior metodo per giustificare le guerre preventive), che si è innalzato..."dalla vita di cortile, piazza, alla webcam..."


"quando ho preso coscienza**, passando l'adolescenza, ho definito la nostra epoca "l'era preservativa" nella metafora, e nello specifico pensando a quel "palloncino" colorato che i francesi chiamano "capote", che nell’atto più "umano" che conosciamo, ci separa irrimediabilmente, paradossalmente (ed in alcuni casi fortunatamente) di qualche micron..."

*che riesce nonostante un tentativo di fluidicare ad interagire...
**anche se qualcuno dice che devo ancora mettere la testa a posto!(gli risponderò presto...)

8a360-Europa

Se dovessi scrivere qualcosa sull’Europa...
non mi sentirei di fare una cosa eccezionale...tanto è diffuso e di moda...
e se volessimo vederela come un sogno-utopia, allora io non smetto un istante di farlo!


Ho solo una forte sensazione che la realtà che ci vogliono far (o vogliamo) credere, non esiste!

Esistono delle nazioni che sono sempre loro con le loro culture, le loro abitudini ed al limite leggi, che hanno i loro bravi inservienti che alla parola Europa, evocata per semplificare qualche pratica burocratica, alzano allo stesso modo le mani e dicono di non capirci niente.

Per assurdo, e magari è stato quello proprio il fine, oggi l’unica Europa che percepisco è l’euro.

Vivo da un po’ Bruxelles, che dovrebbe esserne la capitale...
eppure non mi riconosco “europeo”, riconosco gli italiani da alcune attitudini, i francesi da altre, e così via;

ma gli europei sinceramente no.
(M a c h i s o n o g l i E u r o p e i?)

Qui poi, con la neanche tanto sottile “guerra fredda” tra i fiamminghi (che parlano l’olandese) ed valloni (il francese) si rasenta il paradosso...(mi sento molto meno straniero in Belgio che altrove, perché ho la sensazione che tutti sono “estranei”, tanto da farmi credere d’aver trovato il non luogo per eccellenza!).

Analizzando il concetto filosoficamente poi,
perché dovrei considerare più straniero (nel momento che non parla la mia lingua o una che conosco) un africano o un asiatico, quando poi, non esiste una graduatoria dello sconosciuto!
(facendo finta di ignorare le religioni...) ;
non credo ci sia, alla base, tutta questa voglia di conoscersi, piuttosto far buon viso e cattivo gioco, forzando a limite la coesistenza, perché di fronte ad un male-pericolo maggiore.

Una barricata contro le masse di gente, sopratutto dall’Africa, che spinte dalla disperazione o dalle immagini “luccicanti” che gli inviamo, sempre maggiormente cercano di condividerle, di coesistere, di raggiungerci.

Se dovessi sponsorizzare promuovere qualcosa, sarebbe il Mondo in quanto pianeta, e non l’Europa che percepisco in proporzione (ma posso anche stare largamente nel torto, ripeto è una mia personalissima impressione) come una sorta di “associazione di quartiere”; ma per restare propositivo ed operativo, proporrei una ricerca delle bruttezze dell’Europa, provando ad equilibrare l’immagine spesso edulcorata dei media e dei pubblicitari.

Questo iperrealismo, e basterebbe poco (basta farsi un giro nelle periferie di tutte le grandi città europee) potrebbe fungere finanche da deterrente alle invasioni dei clandestini (e non lo dico per me ma per il loro bene), ed a noi Europei, darci una mossa, o meglio un calcio nel sedere per farci svegliare,
e magari finalmente spingerci, superando paure e diffidenze, a conoscere veramente!


01 gennaio 2006

8a360-2006/2

canzone consigliata per la lettura, The Doors, "The End"

Quando ero piccolo,
subivo, è proprio il caso di dire, il fascino della guerra.

Ero, sotto un certo aspetto, un futurista, ammaliato dalla bellezza (che è sicuramente soggettiva) delle armi, o almeno dall’energia (questa credo sia indiscutibile) che “sprigionavano” sopratutto aerei, ma anche mezzi su ruote e cingoli.

Non era assolutamente il senso della morte, il sadismo che può generare, o in generale quello del potere che si cela dietro tutto!

Questo l’ho capito ovviamente crescendo...ho preso largamente le distanze nel momento che ho smesso di vedere films che ne esaltavano la bellezza romantica ed ho cominciato ha vedere documentari o documenti in generale sulla 2° guerra mondiale, ed ai tempi di Parigi (93-96) attraverso i video del “Centre Pompidou” sulle guerre in america latina.
Ciononostante è rimasta una certa ammirazione per quelle "macchine ingegnose" (pur se concepite per ledere), che addirittura con “le armi della poesia”, per assurda omeopatia (o estremo tentativo di riconciliazione), potrebbero diventare simboli di pace...
Come?
Con le due foto che vi mostro, il pezzo è “una sorta di Tank, ma anche “cannone sparacuori”*,
che si rileva esser "ben altro" e molto più umano**...

Che questo centauro cingolato, possa nel suo evolvere**, essere come “giocattolo teatrale”, il mio augurio per una “WarFuck”*** piuttosto che l’inverso...

* **

***è il nome che ho scelto, le dim.27x15x27cm c.a
Proposte o info, nei commenti.